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Non è un caso che quando si va in ristorante ci s'imbatte nella sorpresa di trovare persone che suonano e cantano, a meno che non si va in posti preannunciati laddove la musica regna sovrana in eventi già costituiiti (cerimonie nuziali, feste varie, ecc.). In questo caso è d'obbligo che si è destinati ad essere investiti inesorabilmente da musica più o meno gradevole per le nostre orecchie, per i nostri sensi... Vogliamo solamente augurarci che al termine dell'evento, qualcosa ci rimanga dentro. Ma quando invece si va in un ristorante dove ahimé c'è quello che suona, la situazione è diversa. Non tutti son disposti ad ascoltarti volentieri, c'è "quello" che ti ascolta perché deve ascoltarti, c'è "quello" che ti chiede quel pezzo raro giusto per metterti in difficoltà; insomma c'è sempre quella minoranza (meno male!) che adopera quella sorta di sadismo nei confronti del musicista. E' strano, eppure la maggior parte dei cantanti famosi sono nati proprio attorno i tavoli di ristorante. Ed allora mi domando: perché tanto scetticismo nei confronti di questi artisti? Eppure non bastano la discrezione e le buone maniere per proporsi in modo sano e verace?... |
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