IL MARE DENTRO

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Parcheggiata l'auto davanti alla spiaggia, raggiunse a piedi nudi il rumore del mare e diede inizio alla sua danza sincopata sull'orlo delle onde. Scansò la prima con un balzo laterale ma la seconda lo schizzò fino ai polpacci. Gli passò la voglia di giocare e proseguì in direzione del molo, dove tante volte da ragazzo aveva atteso l'alba. Era il suo ufficio dei sogni e non ci lasciava entrare nessuno.Però adesso l'ufficio era vuoto e l'alba ancora così lontana..(L'ultima riga delle favole - M.G.)