Diario di bordo

"Dove una volta c'era Amatrice"


Domenica scorsa abbiamo deciso di fare una gita fuoriporta ed invece di andare nei luoghi più belli e suggestivi della Toscana, abbiamo scelto di portare un piccolo contributo economico in un paese che  ha chiesto più volte aiuto: Amatrice!Non si può neanche immaginare cosa può provare il cuore nel vedere i luoghi del disastro! Strade chiuse o che riportano a scene di guerra, detriti di quelle che una volta erano le abitazioni di persone come Tutti noi, che ogni giorno vivevano la loro quotidianità e che oggi con coraggio, dignità e determinazione continuano a farlo vivendo in case prefabbricate da tre lunghissimi anni!!! Per arrivare ai ristoranti, che sono la maggiore attività produttiva e il centro turistico-gastronomico per cui era famosa Amatrice bisogna obbligatoriamente percorrere una strada costeggiata da ciò che resta di alcune abitazioni.Ci si ritrova così a dover transitare davanti alle casette prefabbricate disposte tutte in fila come fossero bambini ubbidienti e silenziosi.  Subito dopo si trova un "centro" designato alla ristorazione. Sono tutti lì, raccolti come se si sostengano a vicenda. Lavorano ogni giorno alacremente. Li vedi correre tra i tavoli sempre col sorriso sulle labbra e la battuta pronta! "Qui lavoriamo tutti i giorni, solo a pranzo, perché ci sono gli operai, la sera qui è deserto e ne approfittiamo per "riposarci." così mi ha risposto una cameriera finito il turno! Ci ha detto che hanno potuto riprendere le attività grazie ai fondi raccolti dal Corriere e da La 7 che ha fatto costruire quel complesso di ristoranti comprensivo dell'arredamento delle cucine! Ha parlato con disinvoltura e con una grande dignità! Ci ha insegnato molto questo piccolo viaggio e penso sia utile condividerlo perché basta poco per creare solidarietà ed un aiuto concreto.Quando ho raccontato di questa mia esperienza, un mio amico ha ricordato i momenti tristi di quella notte del 24 agosto 2016 e vorrei riportarli qui su questo diario perché credo che sia importante sapere cosa hanno potuto provare anche se in minima parte coloro che erano così lontano da quei luoghi sfortunati di quella notte:M. P. : "Ho un ricordo preciso di quella notte, eravamo in vacanza a Viserbella (frazione di Rimini), la camera era al quarto piano, sentimmo oscillare tutto intorno a noi e nonostante durasse meno di un minuto sembrò infinito!F.  non si accorse di niente continuando a dormire nel suo lettino, mia moglie non sapeva se uscire in strada o restare li, aspettammo, con lei impaurita stretta a me che cercavo di rassicurarla,  anche per non disturbare inutilmente F .Quando vedemmo le notizie al telegiornale stentavamo a credere alla devastazione, non riuscendo nemmeno ad immaginare cosa potesse voler dire essere lì, se a così tanti chilometri di distanza noi lo avevamo percepito così chiaramente .Ho pensato spesso anch'io  di andare in quei luoghi col tuo stesso obbiettivo e spero di farlo presto .Spero anche che la tua bellissima testimonianza porti altri a muoversi verso quei luoghi, per dare anche se pur piccolo un contributo, che non è solo economico ma soprattutto umano!!!"