Diario di bordo

Leggere aiuta a sentirsi liberi...


Amo molto leggere ma lo faccio sempre troppo poco... Ho poco tempo per farlo ma durante questa quarantena, coi miei tempi, ho trovato il modo per riprendere questa meravigliosa attività.Ricordo che quando ero bambina e mia madre ci diceva di leggere io sbuffavo come fa la buona parte dei bambini o forse come faceva alla mia "epoca".Preferivo molto di più ascoltare lei che ci raccontava le favole leggendole dai meravigliosi libroni che aveva acquistato per noi e che ci faceva custodire come tesori preziosi. Ora da adulta ne comprendo il motivo.Ogni libro è un tesoro preziosissimo e porta con sè un mondo meraviglioso, magico e sorprendente che porta il lettore a vivere altre situazioni, altri sentimenti, altre storie, altri momenti storici, altre città, altre realtà di vita. La fantasia, la realtà, le storie vere raccontate attraverso le pagine di un libro ci aiutano a migliorare la nostra personalità, ci aggiornano le idee, ci fanno riflettere, ci insegnano cose nuove, ci fanno crescere.Per fare un esempio più vivcino alla realtà che viviamo: i nostri computer, i telefonini tecnologici che adoperiamo ogni giorno per comunicare con il mondo esterno, si aggiornano attraverso le varie applicazioni che vengono di volta in volta predisposta per questa funzione, il nostro cervello ha bisogno di aggiornamenti continui per non spegnersi, assuefarsi, lasciarsi condizionare dagli eventi esterni senza poter provare emozioni e sentimenti propri: leggere aiuta l'aggiornamento dei nostri data base interiori.Non sono un'intellettuale accanita, lo ammetto. Non leggo libri di teologia, filosofia o storia antica anche se quest'ultima in qualche modo la ricerco nei romanzi storici, mi piace molto spaziare tra libri gialli ai quali mi sono approcciata da poco, ai romanzi ottocenteschi e a quelli più moderni scritti da autori contemporanei. Da poche settimane però ho scoperto che amo molto leggere ciò che scrive e ciò che pensa Gianrico Carofiglio. Mia mamma me ne aveva già elogiato i meriti ma non avevo avuto ancora l'occasione di leggere qualcosa scritta da lui poi una sera sono "incappata" in un film tratto da una sua raccolta e chiamato con lo stesso nome "Passeggeri Notturni" e sono rimasta colpita dalla particolarità degli eventi rappresentati così ho voluto verificare se corrispondessero a quanto scritto dall'autore oppure se il regista Riccardo Grandi ci aveva aggiunto "un po' di suo".Nel leggere le storie tutto sommato ho riscontrato quanto era stato descritto abilmente dal regista e ne sono rimasta abbastanza soddisfatta. Certo qualche storia era stata un po' imbastita con qualche altra ma non è così semplice riportare in un film ciò che si può provare leggendo delle emozioni. Le emozioni sono personali, vissute in prima persona, non tutto ciò che si prova leggendo un libro si può esprimere attraverso le immagini. Certo grandi personaggi teatrali potrebbero dire che non è vero: Stanislavskij per esempio potrebbe non essere molto d'accordo con me e sostenere che un bravo attore sa come trasmettere le proprie emozioni al pubblico e fargli provare l'odio, l'amore, il rancore, la rabbia, la tristezza, la delusione, la gioia che sta provando lui stesso in quel preciso momento mentre sta recitando. Orazio Costa potrebbe asserire che un bravo attore attraverso il proprio corpo può esprimere i sentimenti e le azioni meglio di chiunque altro. Quello che invece penso è che leggendo ognuno di noi dà la sua personale interpretazione della storia e vive con una certa intensità e immaginando scenari particolari cioò che lo scrittore ha riportato sulle pagine dei suoi libri. La fantasia ci renderà migliori ...