Nell'Infinito

CONSAPEVOLEZZA


 Lettera da GINO TRESPOLI alla Medium Bice Valbonesi 18 maggio 1942. Cara amica, la visione è la Realtà tangibile di ciò che esiste, tu sai che si usa a definire le essenze viventi in un mondo immateriale, "i fantasmi"; per fantasma s'intende il vago contorno di una figura impalpabile, quindi io dovrei essere "un fantasma" che gira e si muove sotto lo stimolo di un pensiero. Per il vero, mi sento tutt'altro che fantasma, ho una capacità pensativa, che mi permette di abbracciare i più alti problemi della vita, ho una sensibilità che è vibrazione intrinseca del mio "sé sostanziale", che mi permette di sublimare il sentimento, ho la capacità di portarmi da un punto all'altro dell'Infinito e del Cosmo, vibrando con la mia capacità pensativa. Il rendermi visibile per l'occhio fisico, sarebbe facile se io maneggiassi le energie eteree, non compio questo movimento verso di te, perché so che hai la sicurezza che io penso, vibro e mi manifesto. Ne consegue, mia cara, un fatto tangibile, vecchio adagio, ma sempre nuovo: nulla si distrugge, tutto si rinnova, il nulla non crea perché non esiste. Certe sottigliezze di linguaggio sono usate dai critici, per chiudere l'individuo in una strettoia inutile e sciocca. Se la società ti definisce una fissata, tanto meglio, non avrai dei noiosi che ti vengono a seccare, ma se ti definiranno "originale», sta sicura che la curiosità si insidia per sentire il tuo modo di pensare e di vivere. Vuoi un mio consiglio? Segui ciò che appaga il tuo sentimento e l'intelletto, e lascia gracchiare le rane a lor piacere. Un difensore come me, può dar noia a qualcuno, si abbia dunque pazienza della mia pedanteria e del mio sofisticare, tu mi hai sempre accolto con sincera espansione. Te ne ringrazio, e mostrerò a tempo utile il mio segno tangibile, così il fantasma diventa concreto. Saluti infiniti. Gino In LETTERE E SCRITTI Del Centro Studi Italiani di Parapsicologia