Nell'Infinito

CONSAPEVOLEZZA


 La morte per colui che sta dipartendosi dalla condizione terrestre, non è affatto un evento tragico e doloroso. Lo è invece per coloro che, a lui legati da vincoli affettivi, nel separarsene, sono assaliti dall'afflizione. E' proprio la disperazione dei congiunti a procurare profonda costernazione nell¹anima del defunto . All'eccessivo avvilimento dovrebbe, pertanto, subentrare la serena e fiduciosa persuasione che, quell'anima disciolta dal corpo, continua a vivere.  La qualità dell'esistenza che il trapassato si trova a vivere nello stato di disincarnazione, è fortemente condizionata da come è vissuto sulla Terra. Anime umane che nella loro permanenza sulla Terra si sono dedicate ad un'esistenza pervasa dall'attaccamento alle cose materiali, o si sono unilateralmente affaccendate in questioni effimere e superficiali, oppure hanno perseguito finalità ed obiettivi meramente terreni, vivono di là molto diversamente da come vivevano in terra. Gli errori, le colpe e le manchevolezze compiute nella vita trascorsa, contrariamente a ciò che viene professato dai sistemi confessionali e religiosi, nel mondo in cui vivono i defunti, non vengono puniti con il castigo infernale, ma suscitano nell'anima disincarnata il senso penoso del fallimento, l'avvilente sensazione di aver sprecato un'intera esistenza, di aver sciupato un'occasione offerta al perfezionamento interiore ed evoluzione spirituale. In luce divina * Maria