Nell'Infinito

CONSAPEVOLEZZA


 
 Ognuno di noi è diverso, unico. Già questa riflessione dovrebbe far pensare al fatto che l'uomo, in fondo, è solo. Una solitudine non intesa nel senso umano, ma in altri sensi, fra i quali, per esempio, nel senso che l'uomo è solo di fronte alla Realtà, perché solo lui può comprenderla essendo la comprensione del Reale un fatto squisitamente individuale. Dunque non solitudine come mancanza di compagnia. L'uomo anche il più accompagnato, è sempre solo. Gli uomini che lo circondano, per lui diventano suo prossimo solo se egli è capace di "sentirli" cosi. Solo se egli dà loro vita e sentimento, altrimenti sono degli oggetti, delle immagini. L'uomo è solo perché solo lui può dare vita e sentimento e calore umano al mondo di immagini che lo circonda. Esiste una realtà oggettiva della quale abbiamo una visione soggettiva. La realtà oggettiva è all'esterno dove tutto sembra uguale per tutti. Ma all'interno di questa apparenza esterna e oggettiva, ognuno crea e vive la sua storia personale soggettiva ed e solo a viverla e a sentirla. Noi non siamo contemporanei nel nostro SENTIRE, ecco perché c'illudiamo d'essere partecipe di un solo film comune a tutti, e oggettivo, mentre in REALTA', ognuno crea e percepisce tutto soggettivamente. Anche le persone a noi più vicine e care, spesso ci vivono a loro immagine, in un loro specchio, e non sentono simultaneamente a noi quello che noi viviamo e sentiamo, e lo stesso noi facciamo nei loro confronti. La vita e assai più soggettiva, di quel che appare. Tenere conto di questo fatto, ci fa capire l'importanza del nostro essere interiore che si nasconde dentro di noi Namasté!