Nell'Infinito

CONSAPEVOLEZZA


 
 TERZO OCCHIO di Rudolf Steiner Immaginate un mondo di ciechi nati ai quali perciò le cose e i loro nessi siano noti soltanto per quel che ne rivela il tatto. Andate a parlare loro dei colori e delle altre condizioni che esistono soltanto in virtù della luce e della vista. Parlerete a vuoto e sarà una fortuna se ve lo dicono. Non bisogna al contrario dubitare nemmeno un istante della possibilità di "aprire gli occhi" a chiunque vi cooperi con la buona volontà. Fondandosi su questa premessa parlarono e scrissero tutti coloro che si sentirono di aver sviluppato l'organo della percezione interiore capace di riconoscere la vera natura dell'uomo celata ai sensi esteriori. Perciò fin dai tempi più remoti si è sempre continuato a parlare di una "saggezza occulta". Anche uomini ancora lontani, dal momento in cui si aprirà la possibilità di indagini Spirituali proprie, lo possono comprendere. In questa comprensione è racchiusa una forza che a poco a poco deve condurre ai gradini superiori della conoscenza. Quel sentimento che forse da principio nulla vede di quanto gli viene esposto e di per sé il mago che aprirà l'occhio spirituale. Ogni occhio spirituale può essere aperto; è solo questione di tempo. Esso può aprirsi tanto uomo semplice quanto nel dotto. La sola scienza può spesso essere piuttosto di intralcio che di aiuto. Per sua natura essa ammette come realtà unicamente quel che cade sotto i sensi ordinari. Essa crea una quantità di preconcetti che precludono l'accesso alle Verità Superiori. Tratto da: TEOSOFIA di Rudolf Steiner Dall'album: RUDOLF STEINER https://www.facebook.com/media/set/...