Nell'Infinito

CONSAPEVOLEZZA


 
 A volte vediamo la morte come un viaggio ad occhi bendati ... basterebbe che l'uomo ascoltasse la sua voce interiore per comprendere  che l'ignoto non è da temere, ma da abbracciare ... Scoprirebbe così che l'ignoto non esiste, perché in ognuno di noi c'è già la conoscenza, in embrione, del tutto. Basta solo permetterle di vedere la luce. Il problema principale invece  è dato dalla mancanza di fede, perché la fede presuppone una totale affidabilità ai suggerimenti di forze ignote, sconosciute che se da un lato affascinano, dall'altro intimoriscono. Quindi la difficoltà dell'uomo esiste a causa dell'incapacità di ascoltarsi e soprattutto di aver fede in quei suggerimenti interiori che nascono spontanei e che, come tali, sono indicatori della verità. La tendenza a razionalizzare inoltre fa  precipitare nell'errore e nella confusione ancor di più perché la certezza sulla realtà dello spirito appartiene ancora al mondo delle parole per chi non riesce ad ascoltarsi @ Maria Carrassi