Nell'Infinito

Aivanhov cit.


 Solo ciò che è puro può purificare, solo ciò che è santo può santificare. Quindi, soltanto la luce può santificare, poiché essa stessa è santità.È nella più gran luce del nostro spirito che dobbiamo santificare il nome di Dio. Il nome rappresenta, riassume e contiene l'entità che lo porta, e colui che pronuncia il nome di Dio impregnandosi di santità e di luce è capace di attirarLo, di farLo scendere in ogni cosa, di santificare tutti gli oggetti, tutte le creature e tutte le esistenze.Non ci si deve accontentare di andare in chiesa a recitare: «Sia santificato il nome tuo!» ma bisogna santificarlo veramente in se stessi, per vivere nella gioia straordinaria di poter finalmente illuminare tutto ciò che si tocca, tutto ciò che si mangia e tutto ciò che si guarda.Certo, la più gran gioia che esiste al mondo sta nel giungere alla comprensione di questa pratica quotidiana e, dovunque si vada, benedire, illuminare e santificare. Solo così si mettono in pratica le regole che il Cristo ci ha dato. Ma ripetere: «Sia santificato il tuo nome» senza dare alcuna impronta alle proprie azioni nell'intento di santificarlo, significa non aver compreso nulla.Già pronunciando e scrivendo il nome di Dio, l'uomo si unisce alle forze divine, e può farle scendere fino al piano fisico. Ma questo lavoro comincia nell'intelletto. Infatti, «Sia santificato il tuo nome » riguarda lo spirito, il pensiero.Omraam Mikhaël AivanhovLe parabole di Gesù interpretate dallaScienza iniziatica -Collezione Izvor-EDIZIONI PROSVETA  www.prosveta.it