Nell'Infinito

Aivanhov cit.


 La discesa dello Spirito Santo sugli apostoli, il giorno della Pentecoste, è un simbolo che si ritrova, sia pure in forme diverse, in tutte le tradizioni religiose, ma il più delle volte il suo significato viene male interpretato. Non bisogna credere che lo Spirito Santo sia un'entità estranea, esterna all'uomo: è il suo Sé superiore, è tutto ciò che l'uomo possiede di luminoso, di potente e di divino. Voi direte: «Ma se già molti hanno ricevuto lo Spirito Santo, ci sono forse tanti "Spiriti Santi" quanti sono gli individui?».No, esiste un solo Spirito Santo, divino, cosmico, e ogni Sé superiore, data la sua natura divina, riceve da Lui la propria scintilla e diventa come Lui. Quando un uomo riceve lo Spirito Santo, è lo spirito dell'uomo stesso che scende in lui, il suo stesso spirito, che altro non è che il suo Sé superiore che abita nel sole.L'essere umano è legato al suo Sé superiore che attende di entrare in lui e di prenderne possesso, ma è l'uomo stesso che, con le sue impurità, ostruisce il cammino. Se l'uomo si purifica veramente e se un giorno giungerà alla vera santificazione, lo Spirito Santo scenderà in lui, e allora egli potrà realizzare prodigi. Lo Spirito Santo, però, non è divisibile: è uno Spirito cosmico, è la Divinità stessa; e il nostro Sé superiore è della stessa natura dello Spirito Santo, è fatto della stessa quintessenza, della medesima luce: è una scintilla nel fuoco, una goccia d'acqua nell'oceano.Omraam Mikhaël AïvanhovLa vita psichica: elementi e struttureCollezione Izvor EDIZIONI PROSVETA  www.prosveta.it