Le parole per dirlo

4 ottobre 2006


L'adolescenza ha il suo punto di svolta nel momento in cui si ha il primo incontro con il sesso. Avevo 13 anni quando incontrai Marianna. Eravamo tutti e due in un paesino di nome Montecchio, alle porte del paese natio di mio padre, il Cerreto.Lei aveva 16 o 17 anni, era mora con i capelli corti, con un bel seno, sguardo ammiccante, sveglio. La conobbi per caso, presentata grazie all'amico dell'amico, era bella, provocante. A 13 anni non capivo molto di donne, ma lei era diversa dalle altre, mi guardava con quello sguardo di una persona che vuole qualcosa che è pronta a fare qualsiasi cosa per avere.Non ci rendemmo subito conto che la nostra presenza lì aveva radici ben più profonde di una semplice vacanza. Ero fuggito, eravamo fuggiti, mia madre prometteva che sarebbe stata l'ultima volta, che avrebbe preso provvedimenti, non saremmo più dovuti scappare. Odiavo mio padre, lo odiavo a tal punto che gli feci una promessa, una promessa confidata a mia madre, la donna di cui mi fidavo. Gli promisi la morte, la fine data con la sua stessa arma, una Beretta 9x21, di notte, proprio come faceva lui, senza preavviso, il "trattamento".Era un periodo buio, pieno di odio represso, pieno di amore represso, pieno di speranza repressa, ma Marianna era li pronta a colmare queste mie mancanze, questa mia solitudine, questo bisogno di amore non corrisposto. Gli confessai la mia promessa, ero ingenuo, infatuato, innamorato. Lei mi raccontò che le persone con cui era in vacanza, in realtà erano assistenti sociali, mi raccontò di sua madre, di suo padre ubriacone, delle botte, dei maltrattamenti, della solitudine, dell'amore, dell'odio. La sentivo vicina, credevo fosse una benedizione mandata dal cielo a salvarmi. Una sera mi chiese di vederci, soli... Andai all'appuntamento come un qualsiasi 13 enne, non avevo ancora scoperto la malizia, il piacere, il sesso. Ci appartammo nell'atrio di un palazzo poco frequentato, era buio, silenzioso. Lei inizio a baciarmi, a strusciarsi, a toccarmi. Ero eccitato, ansioso, stavo scoprendo il seno, il culo, la fica. Iniziammo a spogliarci, piano piano, come fosse un rito propiziatorio, la maglia, i pantaloni, gli slip. Per la prima volta ero nudo davanti ad una "donna", a 13 anni!!Mi adagiò dolcemente per terra, si mise sopra, nuda, il suo corpo era caldo, profumato, voglioso. Mi prese in mano il pene e lo infilò in quel buco a me ancora sconosciuto, era umido. Non riusciavo a credere a ciò che stava accadendo, stavo facendo "l'amore" per la prima volta, facendo "l'amore" con quella che ritenevo la mia salvatrice, la mia benedizione. Dopo pochi minuti il sogno svanì, inspiegabilmente il pene era diventato piccolo piccolo, inerme. L'ansia per la prima volta si fece avanti, prese il sopravvento... Iniziai a muovermi, a toccarla sempre più intensamente, ma era troppo tardi. Lei mi guardò e mi disse che era normale, che la prima volta è sempre così, che ci avremmo riprovato, con più calma.Non sò se quelle parole erano ciò che volevo sentirmi dire, infondo avevo toppato e la paura di ricascarci era più che la voglia di rifarlo, ma lei mi dava fiducia, mi amava.È il perpetuo timore della paura, la paura della paura, che forma il volto di un uomo coraggioso.Georges Bernanos