Il tuo dilemma

più del vento


  Accade a volte che poesia abbia ancora qualcosa da dirmi
il vagito inespresso,quel primo segnale vitale,quel ci sono anche io,ancora non so esprimermi ma ci sono e ti faccio sentire la mia presenza.Poi divento voce forte,parola scritta. Ci sono delle poesie che ho scritto che amo in modo particolare che, mentre sono occupata nel mio affacendarmi quotidiano,pronuncio.Senza stare a teatro
 E' un mare ormai in tempesta che non teme,è fuoco che saetta e non placa la sua ira.Entrerò nel bosco questa notte nell'attimo di inquieta tenerezza e poi ripenso a quando ho scritto questi versi,che bei momenti vissuti. Entrerò nel bosco questa notte,un pò inquietante o intrigante che il borgo medievale dei miei pensieri si ripopoli di ricordi,in un calpestio di passi adiacenti al mio pensare,percepisco l'odore del buio,quel buio pesto dove è solo il chiarore di quell'unica stella che mi indica il cammino da seguire.
Erano i giorni in cuitutto andava a finirein cui desideravo e pensavoera solo un rivolo la pioggiaun passo ormai andatoun vagito inespresso vorrei chiudere gli occhiseparando il pensiero a brevedal lungo sonno che mi attendee se mi svegliassi?oh davvero non ci sarebbemiglior nota che quella intonata per raccoglier le oree distinguerledal pugno di illusioniche mi cinge la nottequando ho ormai scritto tuttodel nostro silenziopiù del vento che è sempre in viaggio quel che vorreidicessero di mecosì  come volevo andare,come un paio di scarpe slacciateche tu possa abbandonarleper goder della frescura della notterientra di soppiattoquando tutti dormonosenza lasciare pensieri nell'immediatezzadi un castello in ariami rendevo contoche era necessariolasciarmi liberaNon ci sono canzoni da ascoltarestaserasolo il mio abbraccio e il miovi voglio bene
buon fine settimanaMari