Cullavo povertà e miseria fin troppo bene, avrei dovuto aver dimestichezza e non andare a capo quando il pensiero crollava di stanchezza, tenerlo ancora in mente prima di avere dell'altro tempo e gli occhi, i tuoi socchiusi al sogno che d'improvviso mi giaceva accanto seguivano tragitti. Scoprendo il velo candido del giorno ti rimboccavo le coperte sino al mattino.Inconcludente notte!
buona domenicaun abbraccio di bene
Mari...:-))