PAROLE ONDEGGIANTI

Zio Vanja


7 febbraio 2010 - Teatro Metastasio Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Fondazione Teatro Regionale Alessandrino ZIO VANJAdi Anton Cechovadattamento originale di Gabriele Vacis e Federico Perroneregia Gabriele Vaciscomposizione scene, costumi, luci e scenofonia Roberto Tarasco con Eugenio Allegri, Laura Curino, Paolo Devecchi,Michele Di Mauro, Lucilla Giagnoni, Davide Gozzi, Alessandro Marchetti, Laura Panti, Francesca PorriniDopo il successo di R&JLinks, spettacolo nato da intuizioni e suggestioni tratte dal Romeo e Giulietta di William Shakespeare, Gabriele Vacis sceglie di dedicarsi ad un altro grande drammaturgo, Anton Cechov, portando in scena Zio Vanja. Sviluppando i temi della delusione e della rassegnazione, il testo porta con sé i tratti distintivi dell’opera dell’autore: Vanja si occupa della proprietà agricola di Sonja, sua nipote, figlia della sorella defunta e di Serebrjakòv che ne percepisce i redditi. La serenità di Vanja è interrotta dalla volontà di Serebrjakòv di vendere la terra e tra i due uomini si manifesta una forte rivalità. Vanja tenta così di uccidere, senza successo, Serebrjakòv il quale lascia al cognato il compito di far prosperare le terre continuando, però, a garantirgli una rendita. Zio Vanja tocca le corde più profonde di ciascuno di noi: ogni personaggio, ad un certo punto, dice la ‘verità’ su se stesso e quando non è lui a dirla, quella ‘verità’ è pronunciata da un altro. Ma questi personaggi in realtà non riescono a procedere oltre la pura esternazione, trascinati nell’ovvietà della propria esistenza: la consuetudine del tè, la vodka, la musica, la convenzione del ricevimento, il tempo del riposo... E quando un barlume di azione si concretizza, sbagliano il bersaglio. Quella degli uomini e delle donne che popolano il piccolo mondo cechoviano è una coscienza apparentemente inutile, disillusa, inane ma non inconsapevole. Cechov registra la mutazione di un’epoca, senza dare ai propri personaggi la possibilità di parteciparvi.