Mariuzza

Fantasmi a sorpresa


Ci sono giorni in cui mi sento triste,apparentemente senza motivo. Penso sia il risultato di una serie di situazioni che gravano sulla mia quotidianità, la preoccupazione del poco tempo per lo studio, lo stanchezza del lavoro, il tempo invernale che non amo davvero.Oggi era uno di quei giorni. Di quelli trascorsi quasi del tutto in silenzio. Poi però è apparso un fantasma dal passato e mi ha stravolto la giornata!Dopo un semplice gesto ripetuto più volte, ecco una nuova mail. Leggo il mittente e si blocca il respiro. Chiudo e riapro gli occhi più volte e resto senza fiato.Poi rido. Rido decisamente. E mi manca l'aria. Sotto lo sguardo preoccupato dei miei due colleghi. Uno di loro preoccupato mi chiede se sto bene, e curioso vuole sapere che cosa m’ha preso.Provo a rispondergli ma nulla. Non riesco a parlare, a dire nulla ed allora con un gesto faccio segno di aspettare. Afferro una bottiglietta di acqua e lascio che sgorghi e che riesca a calmarmi.Continuo a rileggere le poche righe e continuo a ridere. Poi quando penso di farcela e di poter parlare afferro il telefono e chiamo all’unica persona capace di comprendere e condividere la mia reazione, di condividere l’inaspettato ritorno dal passato.“Ciao Giuly, puoi parlare”, lei acconsente un po’ curiosa dal mio tono di voce ha capito che c’era qualcosa che volevo raccontarle. Proseguo dicendole  “non puoi capire chi mi ha scritto. Ti leggo la mail…e vediamo se capisci. Ciao stellina!!!”. A quelle prime due parole Giuly esclama:” Noooooooooooo, non ci posso credere!”. Ed io interrompendo la lettura della mail:”Cavolo ci sei arrivata subito!!!”Avrei voluto che vedesse la mia faccia e quanto avrei voluto vederla io!Sono troppo romantica ma non posso resistere alla felicità. Dopo quindici anni è troppo gratificante scoprire di essere ancora il felice ricordo di qualcuno che ti ha fatto battere il cuore. E se poi lui usa le stesse dolci parole di un tempo è ancora più bello.Certo la mia vita non cambia, ma è bastato a cambiarmi la giornata. Adesso sorrido e non solo sul mio viso.Ps. Ho deciso di scrivere questo post non per far sapere ai quattro venti questo “insignificante” racconto ma perché a lui lo devo. Perché lui è stata la prima persona per cui io abbia scritto una poesia. Perché lui è stato il primo che ha fatto scattare in me l’amore per il racconto.