Mariuzza

Gatto Zumby, della dinastia dei figli di Attila


Io non ho mai avuto un gatto dopo questa esperienza dubito che correrò ai ripari.Sono esseri furbi, subdoli e capaci di fare i disastri più impensati, ma siccome sono magnanime penso anche che molte delle loro devastanti trovate siano frutto di una innocente e istintiva voglia di sperimentare.Ovvio che questa specie animale non sperimenterà mai nella mia futura casa.Ecco l’aneddoto.Sto soggiornando a casa di una amica (che ringrazio nonostante tutto) ed il nostro è uno scambio alla pari, lei mi presta casa per una decina di giorni ed io le tengo Zumby: gatto trovatello e devastatore.Prima di dar via allo scambio, mi sono premurata di andare a visionare la casa ma soprattutto di fare una prima e superficiale amicizia con il piccolo che avrei adottato per pochi giorni.La mamma di Attila...ops Zumby, mi ha fatto un briefing su come si cura un gatto: cosa mangia, come gioca, come pulire ciò “produce”, ed altri piccoli accorgimenti per una armoniosa convivenza.Dopo le sue lezioni ero abbastanza fiduciosa di potercela fare: un pò di coccole e carezze,  porzione di croccantini e acqua sempre presenti nelle sue ciotoline e svuotare la lettiera ogni due giorni (orrenda esperienza… bleacht! Peggio c’è solo pulire il culetto santo di un bimbo non tuo colmo di cacca o il vomito di una amica colpita da momentanea eccedenza alcolica). Tutto sembrava essere un equo scambio fino a che Zumby/Attila non ha iniziato a dare il meglio di se. Ero convinta che fossero i cani i migliori amici dell’uomo e non mi aspettavo che anche i gatti avessero questa presunzione. Non mi aspettavo che anche i felini scodinzolassero o ti saltellassero attorno ansiosi di giocare. Bhe, credo che sto gatto si sente un cane: scodinzola, ti segue frapponendosi tra il tuo piede destro e quello sinistro (che se non hai un senso dell’equilibrio ben funzionante rischi di “zampizzarlo”...), vuole giocare con la palla, con le tue ciabatte, e manca solo che abbaia; ma visto che la convivenza è ancora ai primi giorni non escludo che mi stupisca con ululati notturni.Bhe, direte, che ti lamenti è un gatto vuole coccole e attenzioni. Si si è vero però i gatti non hanno paura dell’acqua? Io credo di no! Perché Zumby/Attila oggi ha voluto farsi il bagno in autogestione.Mentre io ero a lavoro il mio amore è tornato a casa per pranzare e per un meraviglioso riposino. Ma nulla è come ti aspetti. Aperta l’uscio di casa ha trovato una bella sorpresa: il lavandino della cucina era stato trasformato in una fresca e strabordante piscina. Il caro e adorabile felino ha pensato bene di trasformare casa in Valenzano-Beach alla faccia delle credenze popolari che i gatti odiano l’acqua. Con la schiena rinfrescata dalle chiare acque del rubinetto della cucina, Attila era ben consapevole di aver fatto una cazzata! E si perché ha commesso il reato e poi se l’è data a… zampe nascondendosi sotto il divano appena ha sentito rientrare umani in casa. Buon per lui perché l’ha fatta grossa… ed il povero Matteo ha dovuto posticipare il suo riposino asciugando la cucina-piscina e riordinando le mille cose sparse cha aveva fatto cadere!Ah che bello il detto: non dire gatto se non ce l’hai nel sacco… chi mi presta un sacco???Ps. Cara amica, mamma amorevole di Zumby, ovviamente scherzo, non vorrei ritrovarmi in una puntata di Forum o in quella agghiacciante imitazione che fa la RAI adesso.E comunque viva i cani!!!