MARMOTTA

DIMENTICHIAMOLI 12° PUNTATA - APPUNTAMENTO A BELLEVILLE


(il film che vi farà diventare Emo!)
Quando lo stress, la rabbia e l'appucundria (un mix di malinconia e tristezza) mi attanagliano le budella e mi fanno venire voglia di urlare al centro della Villa Comunale e prendere a sberle tutti quelli che passano di lì, non c'è niente di meglio che farsi un bel pianto liberatorio guardando un filmone strappalacrime! 
Una cosa in stile Titanic, che cominci a singhiozzare appena partono i titoli di testa e smetti solo quando Di Caprio affonda nelle acque dell'Atlantico come un baccalà surgelato.
D'altronde ne parlava pure Aristotele dell'importanza della catarsi, ovvero della "purificazione" che lo spettatore raggiungeva alla fine della tragedia, quando finalmente si liberava delle passioni e delle ansie che tormentavano il suo spirito. Ma il film "Appuntamento a Belleville" esagera, decisamente.
È la storia di Champion, un bambino triste che dopo la morte dei genitori vive assieme alla nonna Souza, che probabilmente è una ex Spice Girl a giudicare dalle zeppe oscene che sfoggia. Per ovviare alla tristezza del nipote, che sviluppa ogni giorno occhiaie sempre più profonde e livide, Souza decide di regalargli Bruno, il cane più triste e bolso del mondo! 
Ovviamente schifato, il nipote si chiude in un mutismo esasperato, fino a quando la nonna non scopre sotto al materasso di Champion un quaderno pieno di foto di biciclette e decide così di comprargli il suo primo triciclo. A questo punto, penserete, il bambino comincia a comportarsi normalmente? No, macché, per recuperare i soldi spesi per l'acquisto della bicicletta, Souza decide di allenare il nipotino per 15 anni per poi farlo partecipare al Tour de France!Però, diamine, almeno così Champion sarà felice! Sèh, magari: per tutto il film quella pazza smandrappona della nonna lo fa pedalare su percorsi assurdi e ripidissimi tanto che i polpacci del protagonista diventano ipertrofici da fare impressione e le sue occhiaie sempre più profonde. E per pranzo una bella ciotola di immondizia frullata raccattata dal bidone della spazzatura di un ristorante
, stando però seduti su una bilancia collegata a una sveglia, in modo che giunti ai 45 chili - ZACK! via la ciotola da sotto al naso.
Ma non basta la nonna nazi perché a un certo punto Champion viene addirittura RAPITO dalla mafia franco-americana che lo porta nella città di Belleville per poterlo sfruttare per una serie di scommesse clandestine ciclistiche.
La nonna, ovviamente per non perdere l'investimento fatto, lo insegue attraverso l'oceano a bordo di una zattera costruita con materiali di fortuna e, grazie all'aiuto di tre ex cantanti famose rimaste zitelle e tanto povere da essere costrette a cibarsi di rospi, blatte e zoccole stufate, riesce a liberare Champion e a farlo partecipare al Tour.Finalmente il momento della gloria? No, manco per sogno, perchè il regista, temendo di girare una scena troppo allegra e quindi di far venire un infarto allo spettatore che nel frattempo si sta tagliando le vene col bordo della lattina di Fanta, fa un salto temporale in avanti di 40 anni e, omettendo tutte le vittorie e i momenti di gloria del protagonista, ce lo fa ritrovare vecchio e smandrappone, deperito e povero, con la nonna Souza e il cane Bruno ormai morti da decenni.
Roba che nemmeno "Marcellino pane e vino", "Candy Candy" e "O' zappatore" saranno mai in grado di battere!Ora, io so che come al solito qualcuno di voi cercherà di vedersi questo film perché non credete possibile che sia così tanto triste, ma prima almeno promettetemi di mettere sotto chiave tutti i medicinali e gli oggetti affilati che avete in casa, che io di morti sulla coscienza non ne voglio avere.
CANZONE DEL GIORNO: Mariottide - Tristezza a palate