Prima del Gate..

News al terminal: IL PROVOLONE NON È SOLO UN FORMAGGIO


È brutto. Fidatevi, è molto, molto brutto. A volte ciò che si credeva scontato, verità immutabile e universale,  un muro di pesanti e ben allacciati mattoni, a volte, si può sgretolare come un castello di sabbia. Credetemi, ci vuole poco. Duodomande e le sue colleghe sono le dirette testimoni che questo può succedere.. è all’ordine del giorno. Passando così tanto tempo a parlare con la gente si scoprono spesso cose nuove, costanti di altri sistemi. Ecco una delle scoperte tra le più inquietanti: il provolone, non è solo un formaggio. Il provolone vive tra noi. È più vicino di quanto ognuno possa pensare. Come la Checcifaiqui, il Provolone non ha età, è indistintamente profumato o fetente, dolce o salato, bello o brutto. Dopo accuratissimi studi, Duedomande e il suo equipe di esperti, sono giunti alla conclusione che il Provolone non vede la sua figura negli specchi, proprio come una vampiro. Non riesce oltretutto a sentire il suo odore e non sembra riesca a giudicare obiettivamente la realtà a lui circostante. Tutto questo è stato evinto dal fatto che il Provolone esagera. Grazie a questa esagerazione però il Provolone, se osservato da vicino, può aprire finestre su dimensioni dove tutto è diverso, i valori risultano sconvolti e le priorità invertite. Dotato di forte autostima non si fa mancare nulla. Vive in un mondo tutto suo perchè pensa realmente di essere fiko. La faccenda diventa ancora più interessante quando si ha la fortuna di poter rivolgere lui la parola. Quando Duedomande ha l’onore di intervistarlo è solita ringraziarlo sempre dopo l’uso. Se Duedomande si avvicina, il Provolone medio gonfia il petto, accavalla le gambe, libera la sedia al suo fianco e la fa accomodare. Se il Provolone viena approcciato da una donna egli pensa di essere indiscutibilmente bello. Spesso insiste per offrire caffè, caramelle. Lui viaggia sempre in business, tranne stavolta. Il Provolone ha il ciuffo e sitematicamente lo sistema con decisi movimenti di una delle sue quindici mani. Altre due mani le tiene sul ginocchio della gamba accavallata, altre cinque frugano febbrilmente nelle tasche della gicca per trovare monete quanto basta da offrire un caffè. Con quelle che gli avanzano gesticola talmente tanto che si alza il vento. Il Provolone all’occorrenza è capace di parlare tutte le lingue. La loro categoria ha istituito un vademecum per il viaggiatore. Di certo non conoscono tutte le parole di ogni idioma, ma conoscono quelle più interessanti tipo “bella”, “sposata?”, “fidanzato?”. Tra loro c’è chi vuole strafare. Duedomande si è imbattuta in Provoloni di origine controllata turca i quali sfoderavano un inglese più pasticciato di una baked potatoe. Diversi Provoloni rumeni si sono lanciati in avveniristiche chiacchierate in spagnolo. d'altronde il loro motto è "l'importante è approciare". Ma ciò che davvero li rende unici è la loro risata. Se stimolati nella giusta maniera emettono suoni gutturali e aperti, così ad alto volume da far credere a un americano paffuto, seduto a dieci gate di distanza, che stiano facendo l’ultima chiamata per il suo volo. A pensarci bene.. non sono poi così inutili.. quantomeno l’amico USA, dopo tre settimane a strafogarsi di pasta, si è fatto una corsa..