Hilo rojo

Post N° 170


Grieta e le sue manie“Ognuno ha il suo segreto inconfessabile” recita (prendendo ispirazione da uno dei miei film preferiti –Le conseguenze dell’amore-) il sottotitolo di questo blog. Anche io come tutti ho il mio scheletro nell’armadioGrieta è famosa per i suoi modi dissacranti e sarcastici (e fin qui nessuno scheletro), per la sua innata capacità di trasformare qualunque momento vagamente romantico e/o commovente in una puntata di Zelig. In sostanza rifuggo ogni genere di manifestazione minimamente melensa e Arturo sa bene quanti sforzi ci siano voluti per indirizzarmi verso un minimo di educazione sentimentale. Nutro profonda avversione per i mesiversari, gli anniversari, odio la cosiddetta “vita di coppia” fatta condivisione totale di ogni istante di vita, di spedizione sabatine all’Ipercoop, di uscite con altre coppie e di domeniche “in famiglia”. E odio soprattutto le coppie di conoscenti imbecilli (per fortuna la categoria annovera proseliti esclusivamente tra gli amici di Arturo e non tra i miei) che, con la loro faccia di culo, mi si avvicinano in ogni occasione possibile (feste, lauree, uscite, veglioni, barmizvah) appositamente per dirmi cose del tipo: “Ma come, tu esci anche DA SOLA? Senza Arturo???” e mi costringono a sorbire i parti delle loro menti monocellulari finchè la mia sopportazione non incontra il proprio limite e quindi li mando a cagare.Ma c’è una cosa, un’insana ossessione per cui provo profonda vergogna, un raccapricciante dettaglio che instaura una qualche affinità tra me e quelle orde barbariche di ragazze col mito del pranzo di nozze da venti portate e il vestito bianco a parapalla: l’anello. Desidero, anelo, bramo profondamente che Arturo mi regali un anello. Una fascetta sottile con un piccolo brillante al centro. Non so con precisione da cosa derivi questa mia perversa fissazione. Sarà che ho buona parte della mia esistenza distribuita tra dita e polsi (sotto forma di bracciali e anelli di ogni sorta), sarà che a 9 anni proclamavo che mi sarei sposata solo se avessi trovato una ragazzo che mi portava in dote una vaschetta di 5 chili di pistacchio e un anello verde, sarà che ho una folle adorazione per gli anelli in generale, sarà che sono da ricoverare in un istituto di igiene mentale.   Arturo non sembra, però, avere la minima intenzione di elargirmi questo dono. Nonostante i messaggi, più o meno, subliminali, nonostante i profondi sospiri esternati davanti alle vetrine delle gioiellerie (solo di quelle meno esose, però), continua a fare orecchie da mercante.( In verità non so neanche precisamente perché io pretenda questo regalo proprio da Artu’ e perché, invece, io non prenda in considerazione l’ipotesi di acquistarmelo io stessa… credo che la commedia sentimentale americana abbia avuto un effetto devastante sui miei neuroni). Probabilmente, presa dalla mia follia dilagante, prima o poi disegnerò una fascetta di brillanti su un foglio, la ritaglierò (roba che manco Mucciaccia ad Art Attack..) e me la infilerò orgogliosamente all’anulare.