Marvelius

I Navigli Della Memoria


 Fantasmi albeggiano su scogliere erranti ed Erinni corrono seguitando impulsi primordiali Come pascoli di nebbie tra pensieri senza patria  vagano come spiriti in cerca di lidi senza vento ... E in questo silenzio cucio gli attimi della vita tra filigranate sabbie d'oltre mare Così nel muto incedere delle onde persino il cielo si ritrae in uggiose stanze dormienti 
 Da un orizzonte d'inchiostro giungono vele terse di un bianco accecante Legni marci e consunti l'adombrano Vecchi navigli disabitati persino dai tarli o dagli infetti vermi sono ora memoria di gloriosi ricordi Li vedo avvicinarsi agli orli di rive candide Sfilare dinnanzi ai greppi e ai neri scogli affioranti Come a sfidarne gli equilibri butto un sasso tra le acque come un ciclope frodato della sua luce roso dalla rabbia o appagato da una pace informe Mille e mille circoli si spandono in cerchi perfetti come le note dei miei rintocchi che spingono fiumi di rosso sangue E passa il tempo come nembi sulla brulla terra come i raggi che indorano fertili campi E rossa il grano e germoglia la vite Tintinna il falcetto tra i gambi di caule filute come l'incudine che schiaccia il ferro sotto i colpi di un maglio potente Simile al volo di uno stormo d'ali cangianti  una stagione seguita l'altra 
E in questo nodo che sciolgo  mi perdo nel calco del suo tempo seguendo il passo delle cose stanche E il nuovo che s'appressa m' appare opera  lieve e feconda come morbida clamide   sulla nuda pelle ... M.lius