Marvelius

L' Uomo nel vento: Ricordi II


  (segue)...La Nera Dama ... quale elegante ed eterna vestale può ad essa esserle davanti se non l'idea stessa che di lei la veste di un nero manto trapuntato di stelle.Voci lontane rapirono la sua attenzione come ami nella carne di un pesce che si divincola allo stremo fino a volgere indietro nella speranza di una luce amica.Si vide con abiti di damasco nella luce riflessa dei suoi occhi, chiari merletti ai polsi di una camicia diorganza e uno scuro mantello di bisso mentre sui lucidi stivali di pelle verniciata si specchiavano i guizzi dei lampi tra foschi nembi carichi di pioggia.Dietro una robusta porta di noce la voce di due donne intente a inscenare l' inganno sull'ennesimo amante troppo preso nella rete dell'amore per comprendere i nodi e i legacci che menano per guadi infidi e senza sbocchi di cortigiane furbe e avvezze all'intrigo recitato. Donne a  cui l'amore mai avrebbe arriso o forse troppo presto le aveva disilluse, strappando loro i sogni e le belle speranze.
Altre voci ... bisbigli nella notte al riparo di ombre che scivolano sulle malte dirute di muri disadorni .Loschi figuri le cui armi sembrano strani gingilli fusi nella loro carne che ne fanno sicari invincibili, ladridi vite e assassini d' anime tra palpiti agonizzanti.Lo avrebbero atteso nei vicoli di strade maleodoranti,  da tempo ne avevano misurato i limiti e contato i passi, tra sbiechi sguardi rubati da finestre anguste. L'attacco era stato fulmineo come un lampo di unatempesta inattesa, ma l'uomo che era diventato non era più un uomo qualunque, così ,quella tempesta  avrebbe trovato roccia su cui scatenare la sua furia,argini levigati e forti a trattenere le sue acque furenti e terra arsa e profonda ad assorbire tutta la sua grandine.Aveva superato senza ferite anche quella trappola trale tenebre di una notte senza luna, lasciando sulle pietreumide e lisce corpi senza vita di uomini di cui nessunoavrebbe reclamato i corpi, ne versato una lacrima.Aprì gli occhi come svegliato da un ricordo che scaccia il sonno, mentre l'ombra di un mostro in attesa d essere liberato iniziò a delinearsi nelle sue pupille.Tenebre di fuoco e follia liquefatta tra i fili della sua anima si intrecciarono mozzandogli il respiro in gola. Poi ... una carezza  tra le ciocche dei suoi capelli lo fece trasalire, ma non si mosse riconoscendo dita gentili e un profumo che  non avrebbe mai più dimenticato.Una cascata di riccioli ramati gli graffiarono dolcemente il viso e i suoi occhi si persero in quelli di lei. 
Le ombre del suo cuore si dileguarono pian piano ricacciando i suoi demoni nelle oscure  prigioni dei suoiricordi più segreti.Le sue labbra si schiusero per accogliere quelle di lei, morbide consistenze dal caldo sapore di amarena che luiraccolse come primizie di primavera baciate dal sole edal vento vespertino .Lei non disse nulla ne chiese altro che guardarlo negli occhi , sfiorarne la pelle bruciata dal sole con le mani morbide e il delicato soffio delle sue dita. Da tempo aveva compreso il cuore del suo uomo ... un uomo che mai le sarebbe appartenuto completamente, i cui segreti e pensieri lo avrebbero sempre legato a un destino che lei non poteva sbrogliare, confinandolo in un passato che mai avrebbe conosciuto fino in fondo e lo conduceva per porti sconosciuti e deserti che solo lui poteva traversare. Nella maglie di un  ricordo perso nella bruma del tempostretto tra le catene di una solitudine in cui spesso avrebbe trovato sollievo ... un conforto e una pace fugace che neanche le sue attenzioni sarebbero riuscite a compensare.
Egli era un veliero che apparteneva al mare e a quel mareun giorno sarebbe tornato, come un giorno d'inverno, trale sferzate di una tempesta, da quel mare  era stato costretto a fuggire come un ladro nella notte che presto giungee subito passa come ombra... nell'oblio che morde e danna... MARVELIUS