Marvelius

L'Uomo nel vento:RICORDI III


   Guarderò i tuoi occhi per l'ultima volta sul bianco disco che illumina il mio cieloSerberò il tuo sguardo dentro il mio per sempre, come facce di un'unica moneta e quando tutto questo sarà oramai un ricordo aprirò il forziere dei miei rimpiantilasciando che le amarezze escano come profumidi oltremare, per ammantarmi d'ombra  e fiamme. Gelsomino saranno le tue braccia e fiordaliso il tuo sorriso, petali di loto i tuoi occhi e rose bianche letua dita, vele sgualcite dal vento i tuoi capellie  nelle tue spine di solitudine poserò il capo come tra mille aghi a pungere il mio corpo.
Ti lascerò l'odore della mia carne, il profumo della mia pelle, il bianco sorriso tra le mie labbra,i fumi dei miei pensieri come oppio che placa le tue tristezze, la forza del mio abbraccio che tiene avvinta l' anima, il suono delle mie parole nella musica che  strappa un sorriso al mare, e la luce dei miei verdi occhi sarà la torcia che  illuminerà i tuoi passi.Quando tutto sarà compiuto solo il vento soffierà su questi campi rendendoli fecondi e il sole li indorerà come vermiglie distese di grano,  la luna benigna  bagnerà d'argento l'acqua delle fonti nelle mute trasparenze delle sue cascate.Presto dunque arriverà l'inverno e giungerà sulle alidi un soffio gelido come un cuore avaro che non ha mai conosciuto palpiti d'amore.Ma non tarderà la folgore a tradire le sicurezze del gelo che tutto rende informe e un giorno non troppo lontano sarà come avevi immaginato, ma sarà un ricordo che sfuma nelle pieghe del tempo.Salpo con le vele del mio naviglio verso isole carnalilà dove il mare stanco placa le sue reni e l'onda ribelle si distende al lieve battito d' una farfalla.È tempo di partire ... come giunge il tempo in cui una stagione seguita l'altra  e in questo mio perenne peregrinare sarai come foglia nel soffio e nella brezza, come acqua che mischia  e scioglie al tocco dell'altre gocce, così verrai con me fin oltre i limiti di questo mare, come fumo di china tra i nembi del cielo e la bruma che sale tra gli scogli del mio faro.Marvelius