Marvelius

Il Destino Siamo Noi...


  "Il destino siamo noi …" pensòguardandola negli occhi e lei abbassò lo sguardoe quando lei cercò con coraggio lo sguardo suolui già non c’era più …restava solo il suo come avvolto in unamaschera di pizzo e ombre. 
 Le aveva dato la mano per attraversare il filolungo del suo orizzonte  ma lei lo aveva lasciatocadere oltre le stanze del suo fiume … Senza rimpianto, senza emozione, col freddoincedere dei suoi deserti s’era mostrata  predadi una paura senza patria … Ma la paura non è forse figlia di se stessi?Di un sentimento incerto e senza forza …di una inconsapevole certezza di un vuoto palpitare. Così s’era spento ciò che mai aveva arso,s’era bagnata la miccia  prima ancora che unascintilla scoccasse tra immagini fatue eimpalpabili e un campo coltivato a ortiche. Vuote parole, scialbi sussurri e ore piene di sbadigli,immensi silenzi, prove dettate dai propri errori e daidubbi di una fragile condizione di aridi sentimentiche scolorano nelle scelte mancate … E restano senza rimpianto, senza emozione col freddo incedere dei suoi deserti … ma non’è l’inizio unespressione anticipata di ciò che sarà?Non da il sentire immediato già il senso di quel che è … e che non si vuol vedere trascinandosi nei vuotiandroni di una routine che riempie buchi e vuoti senzail sale della passione?
Così volse i suoi occhi su di lui senza altro da chiederene altro da dire, senza più nulla da dare accettando un destino che sempre aveva assecondato nell’attesa di un futuro da vivere giorno per giorno, senza fantasia e speranza,come un morso insapore giorno per giorno fino alla fine,così senza quell’illusione propria dei veri  amantilei sapeva, nella sua triste dimensione, che la fine sarebbe presto arrivata  …Per lui tutto questo era stato un denso viaggio nel cuoredell’estate, si era immerso nelle acque cristalline del suo vivere d’incanto, arrampicato sugli alberi alti della forestaper scrutare lontano, oltre l’orizzonte maturo, oltre il deltadel loro fiume, e in quelle acque aveva nuotato immergendosi fino a toccare il fondo e risalendo respirare l’aria fresca del bosco. Aveva dato fondo alla sua animadi librarsi in volo e planare sui greppi oltre le bianchescogliere. Ai suoi occhi aveva concesso le chiavi dei suoisogni e lasciato aperte le porte del  suo cuore  fino a riempirlo d’ogni gioia come un forziere stipato di tesorinascosti nel fondo del mare. Ma quei tesori si era accortodi quanto leggeri ora fossero e li lasciava cadere, trattidal suo scrigno, uno a uno nelle acque stagnanti di quel lagoabbandonato persino dai pesci …
Restavano gli occhi di lei su di lui mentre il sole siinabissava  nelle acque che divampavano nella sua luce.E lui che aveva già sconfinato oltre rise del destino edelle effimere apparenze, sorrise dei dubbi e dellepaure della gente, ma di più ebbe indulgenza di quantapoca profondità si circonda la moltitudine degliinsoddisfatti, di coloro che vivono volendo e nonvolendo,  sempre tesi ad una scelta tra un paniere divoglie, in bilico tra cosa fare e non fare, nascosti trale immagini distorte di se stessi, sicuri di nonrimpiangere nulla e alla fine rimpiangendo persinose stessi …
 MARVELIUS