Marvelius

UN Fiore Reciso...


Un  colpo di frustaschioccò sul basaltoaprendo una vertigine di ricordi precipitandola indietro nel tempo.Il dolore parve un ricordoe il disgusto via via svanìcome risucchiatonel gelo della stanzamentre l'odore del putridumee di sudori raffermi evaporòcon l'impeto della carne 
 Scie e vortici di coloripian piano sbiadironocome coriandoli che snaturanonel buio della nottee cadono lenti nell'aria immotacome  neve su greppi imbiancati.Una musica le rapì la mentelibrandola nell'ariae lei chiuse gli occhiin quel volo radentefino ai confini del mondoSi ritrovò scalzasull'erba di un verde accecanteIl vento le scivolava lievesul viso candidoe i capelli ricci fluttuavanocome schiuma di marenel moto delle ondeSi specchiò nelle acque calmee si rivide fanciullacoi suoi sogni d'incantoa immaginare amori dolci ed eternicome favole senza ingannoImmerse le sue ditanella corrente del maree fu come ritrovare un caloreormai dimenticatoDai riverberi doratisi lasciò attraversaree nella brezza della serail corpo nudotrovò il confortoche aveva perdutonel buio di quella torre 
 Poi il suono di brame acerbetornò a farsi molestoe l'olezzo degli umoribussò alle sue portea pungergli la testaAghi e cuspidi mortalile penetrarono la carnestillando sangue e lacrime d'ombraE uno stiletto avvelenatosi infisse nell' animaper togliergli per sempresogni ormai infrantiCosì nel crollo della sua fortezzaogni fiore fu recisoe nel giardino di quella dimoracadde un velo d'ombrapreda dell'invernoMa nel cuore smarritouna lucerestò fioca ad arderea ricordare che un pettosi può pugnalaree un tempio profanarema nulla è piu forte di un animache brilla nella nottecome una stellanel suo firmamento ...
MARVELIUS