Candida è lei come neve tra i monti nel lieve mormorio dell’inverno Ne sento il soffio gelido del petto come mantice su teneri germogli. Non temo il freddo che lega l’orizzonte né il tocco che punge e infiamma gli occhi. È un ago di dolore che snerva le carni un ombra sul cuore che ne confonde i passi Amaro m’è all’anima quel suo morire tra schiuma scarlatta che dalle labbra schiuse tinge e plasma le nostre bianche vesti . Così danziamo tra le nivee coltri come petali tra i nodosi venti nel dolce ultimare dei nostri lesti giorniMARVELIUS