Marvelius

Heroes...


   Guardo la vita degli altri con un metodo che sa diAnalisi e  che di rimando si riflette su di me comeun introspezione che scava solchi profondi, allaricerca di una ragione che sveli il corso delle cosee le sottili faglie  dell'animo che possediamo.All'inizio ci si ferma sul quotidiano, in quell'intornodi intimità che è la famiglia, cavie più disponibilisotto l'occhio implacabile dell'osservazione.Ho sempre ammirato gli uomini e le donne chesanno mettersi in gioco, che sanno che in tutte leazioni c'è  un rischio, che in ogni comportamentoc'è una  variabile insondabile, l'incerto determinarsidegli  eventi, quegli uomini che sanno andare avantianche quando il destino li trascina ripetutamenteindietro, che offrono il petto alla cuspide del vento,che  piegano le ginocchia ma non flettono il capodi fronte alle difficoltà della vita, nuotandocontrocorrente  tra le onde .Ammiravo mio padre, con quel suo senso della vitafatto di spirali, tutte dirette verso l'alto, per lui ladifficoltà nell'intraprendere una strada era capirecome partire e dove arrivare, il come sarebbe venutodi conseguenza,  perché partire comunque si doveva,iniziare qualcosa ogni volta per andare avanti,quell'avanti fatto di evoluzione, di emancipazione,di crescita verso un domani sempre migliore.Le difficoltà c'erano ma era normale per lui che cifossero, erano difficoltà fatte per essere superatecon la cieca fede nelle capacità umane e nel disegnodi un Architetto ordinatore che pur mettendo ostacoliper le strade in cui meniamo i nostri passi eranointralci aggirabili , superabili con l'uso della testa e latenacia di chi sa che può giungere al traguardo, cheè sempre un nuovo punto di partenza.Osservo quella persone come lui che hanno il coraggiodi guardare al futuro con consapevole fiducia che tuttopuò mutare, che le cose buone sono maggiori di quellesbagliate, che gli errori si fanno ma poi si correggono,che si può sbagliare ma si può tornare indietro, quellepersone che con un sorriso riscrivono storie, che conuna stretta di mano sanno placare tempeste, che congli occhi dicono ciò che cento parole non possono,quelle persone che sanno ripartire da se stessi e chemettendosi in gioco si riconoscono un compito,una missione, un dovere che pesa ma non schianta,un giogo che non incatena, una voglia che li spingeoltre i limiti dell'orizzonte. 
 Quando da ragazzo leggevo le storie di avventurieri ,di naviganti, di esploratori  li vedevo ergersi sulla pruadi una nave, sporgersi sul ciglio di un dirupo immenso,sotto il sole cocente o le più spaventose bufere, tra ighiacci sconfinati e pericoli ad ogni angolo della terra.Ma ora vedo queste persone nella realtà spicciolaergersi nelle difficoltà del proprio quotidiano,combattere con la malattia, con le poche risorse cheli confina nella miseria, o nell'abbandono enell'indifferenza di una società assente o troppoimpegnata a correre dietro il fascino dell'effimero.Ho sempre guardato con interesse e ammirazione lepersone di talento che il talento non sprecano, cheinseguono una strada per giungere dove immaginano,o dove ancora non sanno, quelle donne e quegliuomini che vogliono lasciare qualcosa oltre la fiammadi un esistenza ordinaria, che accendono speranze ehanno la volontà che li guida su un cammino che nonconoscono.Li guardo con stupore queste fiammelle, questiArgonauti che potrebbero rimanere nel loro limbodorato e invece combattono per sé e per gli altri, perun mondo nuovo, uno scenario diverso e migliore,quelli che si mettono in prima fila di fronte al soprusoo alla prevaricazione e poi si confondono nella folla enell' anonima parvenza, quando si vuole dare loromerito e onori.Ho sempre guardato con un senso di vicinanza coloroche non si abbattono per una giornata storta, per tregiorni di pioggia o per il caldo soffocante, che vedonole stagioni come un dono di Dio e che ti sanno farridere e sospirare, che ti strappano un sorriso quandodentro hanno un animo affranto, che ti sussurranoquando dovrebbero urlare per le ferite che litormentano, che hanno storie maledette dentro mache ti danno il buono che sanno ritrovare nel fondodel loro cuore. 
 Sono grandi questi uomini e queste donne che saldanoi rapporti con l'amore che versano senza chiedere nullain cambio, che  costruiscono  quel filo  invisibile diumanità che ci ha reso la specie dominate sebbenenon siamo quella più forte, la più resistente seppureuna di quelle più fragili.Queste anime di soldati di pace ammiro con passione,questi avventurieri del sorriso e della speranza, gliesploratori che non conoscono la rinuncia, che sirimboccano le maniche senza aspettare che siano glialtri a rischiare e ad aprire la porta del futuro, questeombre che scivolano accanto a noi come angeli custodi,trasparenti e veri, senza veli di doppiezza, senza fieredi vanità e frivolezze, coloro che sanno andare alfondo di ogni cosa rimanendo a galla, su quellasuperficie di verità che ce li fa amare e desiderare.Così in questa ammirazione sprofondo cercando dinuotare senza annegare e cogliere di loro una scintillada portare infissa nell'anima nel corso della miaesistenza, per lasciare ciò che di buono alberga dentrodi me e per confinare nel cono d'ombra della vanitàle mie debolezze, affinché l'umano senso della virtùprevalga sul l'io interiore che bussa ai cancelli dellaragione.Marvelius