(Ascolta il brevissimo dialogo di Thorin e Balin come antefatto del racconto nel video ...poi continua a leggere sotto il mio racconto)... gli occhi Thorin scintillarono come spilli arroventati mentre il ricordo si fece vivido e una fitta gli lacerò il petto. Le grandi vette innevate gli apparvero maestose scaldandogli il cuore e togliendogli il respiro. Gettò sulle braci un altro ceppo di quercia e le scintille mulinarono nel camino rischiarandolo. Gli altri nani si unirono idealmente nel silenzio che li teneva avvinti come fasce di una corda indistruttibile. Lo sguardo del loro capo era una maschera di ferro nel balenare delle ombre ... fu allora che la voce di Thorin Scudodiquercia si spandette nel chiuso della casa. Un profondo lamento plasmò la stanza condensando di nostalgia e fitte di un dolore mai dimenticato ogni asse, ogni legno penetrando nei cuori di ogni cosa . Le voci degli altri nani , uno dopo l'altra si unirono alla sua ricordando la loro dimora, il popolo distrutto, smarrito, disperso nei rivoli di un mondo a cui non appartenevano più. Lo scorrere dell'acqua gelida dei fiumi negli antri oscuri gli martellava nelle tempie, il rumore degli uccelli che cantavano invisibili nel folto dei boschi resinosi li irretiva, le albe nebbiose e i tramonti che bruciavano il cielo erano ancora chiusi nelle loro menti, la neve che ghiacciava le ossa e ricopriva il mantello delle montagne con una coltre di meraviglia potevano ancora toccarla se solo chiudevano gli occhi .. Il pianto del vento che gemeva nella notte gli ricordava il loro triste lamento e in esso ancora si rifugiarono come faville e torce di luce disperse nel buio della notte. E il canto si fece dolce come sidro e scivolò dentro i loro cuori riempiendoli di melanconia ma una forza nuovo iniziava a sorgere dentro di loro, la voglia di ritornare tra le grandi arcate del loro regno, tra le rocce affioranti delle loro stanze e il canto si fece pietra e sangue , lacrime e rabbia per ritrovare il sentiero che conduceva alla porta della loro patria perduta per stringere ancora il loro mondo ... tra gli ori incantati.
MARVELIUS