Marvelius

Il Fabbro dei Sogni II (Parte C)


(Post "Il Fabbro dei Sogni II°, scisso in tre parti: A-B-C e che segue il post precedente "Il Fabbro dei Sogni I°")PARTE CAnche sotto l'onda della rabbia e deldolore lui ebbe un fremito di compassione,le aveva voluto bene come forse a nessuna,l'aveva amata quella donna che ora leappariva cosi diversa.Era e si mostrava come un'altra donna, i suoiocchi orientali avevano perduto il lorotaglio, la bocca perfetta, con quelricciolo cosi suadente, si era trasformatain qualcos'altro, un taglio inferto nella carne del viso che sembrava spento sotto la smorfia del pianto.Non era più la Lilith che avevaconosciuto e imparato ad amare, coleiche le era rimasta vicino nel bene e nelmale, nella gioia di momenti esilarantie di sincera allegria, ma anche nellapassione travolgente e nell'estasifino alla tragica dimensione di untratto infelice della sua esistenza.Ora le sembrava trasmutata nel viso e nel corpo, solo la voce rimanevaancorata a quell'idea di lei, queltimbro sensuale e caldo lo avevasempre distratto da ogni cosa, che luiattendeva in ogni ora del giorno e dellanotte come un infuso che gli toglieva leforze e gliele ridava centuplicate.Si dispiacque della sua arringa, delleparole incendiarie con cui l'avevaavvolta, della dura sferza con cuisapeva rivestire la frusta della sualingua e cosi cercò dentro di sé la forzadi frenare il suo impeto di risentimento, di colmare la sua rabbia con olioprofumato di una gentile compassionee così traendo un respiro profondoriconquistò un po' della sua serenitàe guardandola con più benevolenza ledisse" Smettila di piangere ora, non servea darci una ragione di ciò che èaccaduto, serve solo a bagnare le feritecol fuoco e col sale . Continua a parlare ...io ti ascolterò in silenzio fino alla fine"Lei scosse la testa e tenne le mani infissesugli occhi.
provava un misto di doloree pentimento, di gratitudine per lui erabbia per sé stessa. Ma dentro le viscerile ardeva il fuoco del rimpianto e lavoglia di svuotare tutto ciò che lerestava da confessare, mentre siaccorgeva sempre di più di quantoquell'uomo l'avesse amata edi quanto quell'uomo ferito e delusoancora nutrisse per lei amore e un affettoche andava oltre il limite della ragione edi una rivalsa che avrebbe avuto dirittodi asilo contro di lei, un castigo cheavrebbe voluto lui le infiggesse peralleviare almeno un poco il senso dicolpa che l'affliggeva.Lilith respirò affannosamente e perlunghi tratti, tirando su col naso easciugandosi le lacrime col palmodelle mani, poi riconquistando lasua compostezza cercò di parlare.Prima le riuscì male, la voce uscìspezzata e le si mozzò in gola poiriavutasi dallo stordimento riuscì adare alla sua voce una parvenza divita"Ti ho fatto del male con ciò che di meho costruito, l' infedele verità che nonmeritavi e anche se ho deciso troppotardi di rivelare la realtà che mi hadistrutto dentro non vuol dire che io nonti abbia amato. Spero tu almeno orami crederai, ti ho amato fino adistruggere le mie notti, fino a cheil pensiero e il tormento delpeso che portavo dentro mi haportato a corrompere il mio corpo.Non ho più potuto continuare arecitare una parte che non miapparteneva, a ingannare te e me,perché se cosiavessi ancora fatto ne sarei morta.Ti ho preso in giro, lo so , può sembrare così cinico e perverso,ma non l ho fatto con l'intenzione difarti del male, sei l'ultima persona al mondo a cui farei del male, avrei preferito farlo ame stessa mille volte e Dio sa quante pene mi sto infliggendo per il torto che ti ho fatto.Ho immaginato la mia vita con te , ho costruito per noi torri e palazzi,visto mondi che mai pensavo divedere, ho sognato e vissuto con te la parte della mia vita più sfolgorantee insieme eravamo pronti aviaggiare oltre i confini del mondofianco a fianco, ma sapevo chetutto ciò sarebbe presto finitoperche ciò che ho mostrato di meera solo una superficie che non miapparteneva e che prima o poi sarebbe svanita insieme ai sogni e le illusioni. Chi sono io ora lo sai, cosa sono lo conosci, chi ero hai imparato a sentirlo sulla tua pelle. Mi hai guardato con gli occhi della verità, mi hai confidato cose della tua vita cosi intime che mi facevano arrossire e piangere per quanto onesto e limpido sei stato con me mentre io mi nascondevo dietro le tende di una falsa illusione.Ora che il mistero si è rivelato, ora che sai molte cose vere e molte infondate, certamente mi odierai bruciando l'immagine che tu hai ora di me.Mi hai toccata sapendomi sincera e lo ero dentro di me, mi hai amata come si ama la più bella delle donne, la più reale e leale delle ancelle e ora senti che tra le mani avevi solo una donna piena di conflitti, di un vissuto nascosto, di contraddizioni e tristezza, così ho ripagato la tua purezza, la tua luminosa fedeltà con un castello di bugie ...tante, molte tranne una verità, indissolubile , indubitabile ... il mio amore unico, vero, immenso, sconfinato per Te."Lui rimase seduto sul ciglio del fiume osservava l'acqua scorrere in silenzio,il lieve borbottio nel risucchio delle anse tra pietre lisce e smosse.Il vento gli agitava i capelli sulla fronte sparpagliandone le ciocchementre carri di nubi oscuravano il cielo.
Lo riportò alla realtà il salto di uno scoiattolo nero che da un ramo passava ad un altro in un insieme di pirotecniche evoluzioni, mentre davanti ai suoi occhi un pesce dai riflessi di un verde cangiante era guizzato in superficie ingoiando un insetto posato su una ninfea. Sorrise per quanto poté di quanta difficoltà c'era nella vita di ogni essere che popolava la terra.Poi scuotendo la testa si alzò e guardando Lilith negli occhi provò a parlarle con tutta la pace che aveva ritrovato nel suo animo (clicca sul video per continuare ad ascoltare)  "Cosa resta di noi Lilith? Cosa resta di un sogno vissuto a occhi aperti, deiprogetti costruiti con slancio e una passione che sembrava non appartenere a questo mondo .I nostri segreti ce li siamo rivelati con la stessa intensità con cui ci scambiavamo baci e promesse eterne .Promesse, segreti sogni che erano veri per metà di noi , l'altra metà cuciva solo orli di verità, il resto erano orpelli e gingilli .Chi ho davanti ora veste abiti consunti, dove sono finite le organze, i damaschi che onoravano le tuestanze, gli ori e gli argenti di un tempo, dove quello sguardo fulgido, quella presenza altèra. Mi hai dato molto ma molto ho scoperto era solo un apparenza, mi hai mostrato sentieri puntellati da fiori dove ore ci sono sterpaglie e rovi. Mi hai raccontato storie meravigliose e tragiche, hai riso con me e con me hai dormito e vegliato fino all'alba di giorni chesembravano non finire mai.Con me hai percorso strade e visto luoghi che mai avevi veduto, ci siamo stretti per mano su una fune sospesa sull'abisso di vertigini profonde ...e ora cosa resta di tutto questo?"Disse queste parole abbassando lo sguardo sulle acque, un ultima rivelazione a se stesso, nel tentativo di comprendere come fosse stato possibile non accorgersi di tutto questo, come aveva fatto a non capire. Ciechi erano stati i suoi occhi, sorde le sue orecchie, confusa la sua mente che mai aveva ceduto e con lei invece si era assopita sotto l'onda delle emozioni che giungevano dal petto. "Restiamo noi , resta il nostro amore"rispose Lilith con un accorato impeto che recuperava tutte le sue forze, un coraggio ritrovato al di la di ogni giudizio, ogni colpa commessa, ogni falsità perpetuata nei confronti di lui.Per non perdere ciò a cui teneva più d'ogni cosa quelle parole si erano rivestite d'ogni bene e si erano offerte al castigo e al risentimento di lui, ma erano uscite dalla sua bocca vere e piene di una grazia che egli avrebbe saputo soppesare .Ma erano tardive e lei lo sapeva, apparivano vuote e lei ne sentiva tutto il distacco, certo erano spoglie di falsità, pure e limpide, piene di un affetto che avrebbe attraversato i secoli indenne, ma erano gravide di un peso lacerante, di una gravità e di una colpa che si trascinava dietro oramai da troppo tempo.Un lampo squarciò il cielo in due, una folgore bianca su un panno di ardesia,illuminò la radura e si riflesse sulleacque del fiume. Di li a poco un tuono risuonò su tutta la foresta, mentre un vento gelido si infranse tra le fronde degli alberi disperdendo gli ultimi tepori."Lilith"Disse lui con voce ferma, ma il calore con cui l'ammantò fu come un refolo di mare sulle rive appena bagnate da riccioli d'onda e nel parlare gli porse una manosorreggendola " Vieni via da queste acque, fra poco arriverà la pioggia che tutto monda, ciò che resta lo scopriremo in questo tempo che ci è dato. Labile è la corteccia che protegge l'alburno tralcio, insipida la buccia che protegge il mallo di una noce,e mendaci sono i raggi del sole nel cuore dell'inverno come la neve di d'aprile al primo scaldare del sole di primavera.Ciò che è stato scivola nei passi ghiacci di questi monti , ciò che è lo abbiamo davanti ai nostri occhi e ciò che sarà lo scopriremo percorrendo il sentiero dove ci conducono i nostri passi "
E tenendola per mano si avviarono lungo la strada tra colonne di verdi cipressi e i grandi lecci della foresta fino a sparire oltre le bordure di corbezzoli e le nere ombre della notte.MARVELIUS