Marvelius

Il Fabbro dei Sogni II°(Parte B)


 (Post "Il Fabbro dei Sogni II°", scisso in tre parti: A-B-C che segue il post precedente "Il Fabbro dei Sogni I°")PARTE BLe bugie si erano dischiuse comeboccioli di rose amare, le labbra dilei fino ad allora fragili e vere sierano aperte di svelando storie chemai avrebbe voluto udire.Tutto s'era dissolto nell'aria cupadella Notte.Le cime degli alberi si erano scosse ela tempesta era giunta d'un tratto,senza preavviso, senza essere scortain lontananza e come un tuono chespacca il buio si era palesata d'untratto cogliendolo allo scoperto .Il suo sguardo nel ricordare era orauna maschera di ghiaccio, il voltocontorto di una sofferenza maiimmaginata scavava solchi chesarebbero rimasti vivi per sempre.Finanche una lacrima si sporse oltrele ciglia e rimase li a annacquare lepupille come una tempesta sull'orlodi un lago chiuso da bastioni diroccia bianca.
" Come è potuto accadere "disse tra le labbra, ma fu solo unsussurro, un leggero alito di ventoscaldato dal petto, un refolo di respiroche morì sulle labbra cosi come era nato.Poi una voce alle sue spalle schiuse laroccia che lo sigillava nel mondo deiricordi, giunse diamantina a fendere lelastre di ghiaccio che lo avvolgevano epenetrarono come un eco nella suamente riportandolo indietro"Mio Lord "Furono le sole parole che lei riuscì apronunciare. Un vento caldo scese daimonti e scosse planando sulle acque,un fremito lieve le agitò increspandole,piccole onde si disegnarono sulla lorosuperficie e si infransero sulle riveopposte come un flusso costante dipensieri molesti.Si girò lentamente come richiamatoda un suono familiare, una voce amicache avrebbe riconosciuto fra mille emille simili alla sua ."Lilith"Esclamò con un velo di riluttanza"Cosa ci fa qui, come mi hai ritrovato?"E lei, come su una barchetta  tratta a riva nel mezzo di una burrasca rispose   "Ti ho cercato, dopo essere fuggita, comesempre ho fatto, ho capito che scapparenon risolve nulla, non ripara i tortifatti, non lenisce il dolore e il rimpianto ""Sei venuta a dirmi che ti dispiace? Cheil tempo che ha accompagnato la nostrastoria e che ha subìto l'oltraggio dellafarsa può essere ripagato da un ultimotardivo atto di rimorso?"Le parole di lui erano piene di risentimento, scorticato dalla rabbia ma piene d' amarezza che lo accompagnava come un ombra."Non c'è mai stata farsa tra di noimio Lord, io ti ho rispettato e amatocome mai ho amato altri"."Tu sai cosa vuol dire amare Lilith?"Io so che dentro di me mai c'èstato un sentimento tanto grande eforte, so che dal primo giorno hoprovato qualcosa che cresceva inmezzo al petto come una mareainarrestabile, e so quanti errori hocommesso ...Oh tanti, molti ... ma nessuno per fartidel male, nessuno per deluderti come oraso che ho fatto."Piegò il capo sospirando e la voce già era rotta dal dolore e l'imbarazzo, poi si fece coraggio e continuò 
"Tante sono state le mie bugie e molte lemenzogne che ho tenuto dentro di me inattesa di confessarti chi ero realmente"" Errori, bugie, mezze verità ... tuchiami amore una simile torre costruitasull'argilla? Chiami affetto la pulache entra negli occhi confondendo lavista, l'eco stonato delle falsità chehanno corrotto le mie orecchie,melliflue parole hai usatodipingendo immagini ed evocandoun futuro che sapevi già spento e senza vita e ora invochi su una bilancia il metro di una giustezza barattata col vile gioco della falsità ""Non invoco il tuo perdono ... comepotresti darmi un simile dono chenon merito, come potrei pretenderlo,ma il mio desiderio più grande inquesto tempo che ci ha visti su riveinfrante, lontani come il cielo e laterra è stato quello di affrontare lamia viltà e tornare da te per spiegartiogni cosa, ogni mio gesto e parola,non per redimermi ma per subiretutto il peso delle mie azioni l'ingratatorre che ho costruito giorno pergiorno sull'errore ma giuro che nonvi è stato momento che io non abbiaavuto il pensiero di fermare tuttoquesto e dirti ogni verità maman mano che l'amore e la pauradi perderti cresceva essa bloccavail mio coraggio di agire.Non credevo che ti avrei amatotanto, all'inizio pensavo fossi cometutti quelli che hanno incrociato lamia vita, uomini attratti dalla miabellezza, da un corpo fatto di carnesenza vederne lo spirito, l'animaoltre gli occhi rubati al mare .Finchè un giorno sei comparso tu,diverso da tutti coloro che mi avevanosfiorato guardando un involucro,desiderandolo senza maiguardare la sua profondità e dicui io mi sono sempre allontanata.Mai e poi mai avrei immaginato chein mezzo a tanto grigiume e tantabanalità, ci fosse un fiore, Tu!Ma l'ho capito nel tempo e ormai lebugie te le avevo dette, certo avreipotuto confessarti la verità, almenonel momento in cui mi sono accortadi amarti in modo così profondo.Ma ricordi cosa ti dissi una volta ?Se si inizia con le bugie, diventacomplicato trovare il momentogiusto in cui ritrattare tutto escoprirsi per ciò che si è davvero.""Lo hai fatto quando tutto era ormaiperduto, quando la lama del coltellogià serrava la tua gola e il respiroannaspava nel trovare anche soloun filo d'aria.C'erano troppe cose che non andavanotroppi perché senza risposte eppure isensi di colpa li hai voluti dare a me,i torti di una fiducia che sembravacedere sotto i colpi dei dubbi che purerano fondati ti irritavano, lagelosia e la possessione che mai avrebbedovuto sfiorarti ti ha roso come un tarloconsuma il legno, eppure la mia onestàera limpida come acqua di fonte, la miafiducia in te era solida, la mia lealtàgranitica come il quarzo nel cuoredi una montagna.Mi hai ripagato coi dubbi, con timorisenza fondamento, con bugie e liticostruite sui tuoi sensi di colpa ?"Lilith si mise a piangere, un piantoprofondo, vero, che le toglieva il respiro.
Entrò nell'acqua e vi si immersesprofondando oltre le ginocchia mentre i suoiocchi si arrossavano come punti da un ago.Le lacrime erano grandi come chicchi dimelograno e le rigavano il viso,scivolavano sulla sua pelle liscia comebiglie su un panno di seta e ne inzuppavano la veste.Mise le mani sul viso coprendo i suoiocchi ma i singulti non cessarono,anzi sembrò flettere sotto il peso dellacolpa e di un rimpianto che la laceravafino al centro del petto.(segue sotto la parte C)MARVELIUS