M A S M A N

Il fu Rosario D'Alessandro


Premessa dell'autore. Vengono ripubblicate le tre puntate solo su semplice richiesta e non per fare pubblicità positiva o negativa su ogni qual sorta di alleanza, tatticismo e cazzabubboli vari che ci saranno da ora sino alle elezioni. Detto ciò, buona lettura  IL FU  ROSARIO D’ALESSANDROUna divertente serie a puntate con tutte le promesse dell’ex sindaco.INTRODUZIONEQuesta serie di racconti è tratta dal bestseller: “Programma Amministrativo Unione Civica” scritto da Rosario D’Alessandro nel Sabato Santo del 2001, in un attimo di spensieratezza generale. Un libro divertente che aveva trattato le difficili promesse in campagna elettorali e i fantasiosi tentativi di rovinare una cittadina che fino a quel momento tirava a campare un po’ male, ma campava. La premessa del libro è già un imput di risate amare: Una stretta di mano per un gran cambiamento. La stretta di mano che dopo cinque anni dovrebbe trasformarsi in una beffa per tutti i bisignanesi. Detto ciò, vi auguro una buona lettura, nella speranza che anche il programma elettorale d’Umile Bisignano non sia un libro comico del genere.PRIMA PUNTATASe possedete in casa questo libricino, conservatelo. Cercatelo bene, potrebbe essere in mansarda, in cantina, nel bagno o peggio ancora nella cuccia del cane. Non sottovalutate l’opera perchè potrebbe valere una fortuna. Tra qualche decina d’anni il libro può valere un capitale e voi potreste guadagnare facilmente una montagna di soldi, in modo da recuperare tutti quelli spesi grazie all’amministrazione dell’autore del saggio. Mi pento di non aver saccheggiato tutti i libricini in circolazione, ma all’epoca avevo tredici anni e scambiai lo scomodo doppione con quello d’Umile Bisignano che come copertina aveva proprio la sua faccia. L’introduzione del libro, scritta probabilmente da un simpatizzante del futuro sindaco, è un piccolo capolavoro di futuro autolesionismo. “Unione Civica”, secondo il prof, è l’insieme di forze solidali determinate e coordinate su un progetto di sviluppo capace di creare per Bisignano e le sue generazioni future, una migliore qualità della vita. Infatti, la qualità della vita è proprio migliorata...A dimostrare tutto ciò sono le varie tasse dei rifiuti. Che bella cosa: siamo poveri e paghiamo di più! Accantoniamo per ora la polemica e proseguiamo con la lettura del bestseller. “L’Unione Civica” si candidava a governare la città di Bisignano per un quinquennio consapevole di dover dare a bisignanesi risposte puntuali ai propri bisogni di sviluppo, di lavoro, d’istruzione, di crescita economica, sociale e civile e di avere servizi adeguati alle nuove esigenze di una comunità moderna ed europea. Se lei e la sua giunta ha miseramente fallito in tutto, forse è solamente colpa nostra e quindi scusaci! Scusaci per le nostre “gigantesche attese” che la giunta D’Alessandro doveva garantire e che non ha garantito neanche in una minima percentuale.Punto 1.0: “La Città”. Nei progetti del simpatico prof (a proposito di cosa?) il paese di Bisignano doveva avere la fisionomia e le strutture di una città moderna e operosa, con servizi efficienti e fruibili in ogni angolo del suo territorio, con prospettive di lavoro e di sviluppo per i suoi cittadini con un welfare di tipo europeo. Che bella parola “Welfare”! E com’è stata usata bene sia dal prof e sia dall’ex ministro Maroni, entrambi predicatori nel deserto ed entrambi alla fine sconfitti dai risultati. Signor D’Alessandro si vada a fare un giro completo a Bisignano, esca un po’ dal suo quartiere. Vedrà un paese con le gambe rotte, con strade dissestate al limite della praticabilità, servizi pubblici inesistenti e campagne abbandonate a più non posso. Il prof aggiungeva la certezza di una città di Bisignano che doveva riscoprire meglio la sua storia e le sue bellezze, sia quella naturali sia quelle prodotte dall’ingegno degli uomini per riappropriarsi del ruolo preminente che ha sempre avuto sull’intero comprensorio della media Valle del Crati. Che aveva avuto! Già, perchè ora siamo scivolati nella virtuale “top ten” della Valle del Crati all’ultimo posto e non credo che quest’anno ci sarà un’occasione di risalita, visto che il paese di Bisignano è malato, anzi è praticamente in “coma irreversibile”.Punto 1.1: “Le Proposte”. “L’Unione Civica” intendeva realizzare opere estremamente necessarie per i cittadini che si affacciavano al terzo millennio e per le generazioni future. Che potevamo desiderare, la “Statua della Libertà”? Alcune di queste opere avevano bisogno di grandi risorse finanziare e qua si elencano i primi sogni dell’ex sindaco: una cittadella scolastica, il recupero del centro storico, l’arredo urbano e addirittura il parco fluviale! Sì e poi a Bisignano facevamo venire anche i coccodrilli e gli elefanti! I progetti saranno elencati con fantasia in seguito e con quest’attesa si chiude la prima puntata di questo grandissimo libro comico.Utopia - Settembre 2006INTRODUZIONEQuesta serie di racconti è tratta dal bestseller: “Programma Amministrativo Unione Civica” scritto da Rosario D’Alessandro nel Sabato Santo del 2001, in un attimo di spensieratezza generale. Un libro divertente che aveva trattato le difficili promesse in campagna elettorali e i fantasiosi tentativi di rovinare una cittadina che fino a quel momento tirava a campare un po’ male, ma campava.SECONDA PUNTATADopo aver descritto nella puntata precedente i punti 1.0 “ La città” e punto 1.1 “Progetti”, ci rituffiamo nella lettura di questo manoscritto e precisamente rileggeremo con estremo (dis)piacere le altre proposte della coalizione “Unione Civica” capitanata da Rosario D’Alessandro.Punto 2.0: ”L’Acqua”. Liscia, gassata o Ferrarelle? La battuta è d’obbligo, vista la pecunia di H2O che Bisignano ha sempre avuto. Se n’era accorto anche l’ex sindaco che con fantasia nel suo libro aggiungeva senza paura e con sprezzante senso del pericolo: <<I cittadini di Bisignano soffrono ormai da troppi anni il problema della mancanza d’acqua potabile nelle case. All’inizio del terzo millennio questa situazione è una vergogna non più tollerabile, che allontana la città dal novero delle garanzie minime di civiltà. La scelta dei pozzi si è dimostrata fallimentare, non ha garantito l’acqua a sufficienza e ha impegnato grandi risorse finanziare>>. Aggiungerà in seguito, che tanti sindaci d’altri paesi hanno già risolto il problema e che i suoi predecessori non sono riusciti a sfruttare le leggi nazionali per reperire finanziamenti necessari. Perchè non ci ha pensato lei? Visto che è rimasto in carica per ben cinque anni, non poteva ritagliarsi un angolino di tempo per risolvere la spinosa questione? Il colmo però sono state le scommesse clandestine sulla potabilità dell’acqua. Perchè si poteva davvero giocare con la sorte, visto che un giorno l’acqua era potabile e il giorno seguente era inquinata. Nelle campagne poi l’acqua non arrivava proprio, né potabile e né inquinata. Robe da pazzi! L’ex sindaco aggiungeva con uno stile colorato che: <<Mentre le bollette di pagamento sono arrivate puntuali e salate, tanto da generare un grave e diffuso contenzioso, anche i cittadini arrabbiati sono stufi di pagare l’acqua color ruggine>>. Durante l’Amministrazione D’Alessandro l’acqua era diventata un arcobaleno: di tutti i colori e la gente chiudeva gli occhi, quando si doveva lavare la faccia. La classe non è acqua...Punto 2.1: “Fogne - Illuminazione Pubblica - Strade”. Tre problemi che ci stanno a cuore e che gravano come un macigno sulla città di Bisignano. L’ex sindaco, furbo com’è, se n’era accorto ed aveva un gran bel piano. E con memoria storica invidiabile ricordava che i pali per l’illuminazione pubblica posti nel 1989 sono rimasti spenti o ad arrugginire in qualche argine e che qualche iniziativa si stava vedendo solo ad opera della Comunità Montana. Ora siamo nel 2006, dopo cinque anni, caro prof vada a contare i pali “riattivati” e i pali “disattivati”. Secondo voi, amici lettori, chi porterà a casa la vittoria? Il partito dei pali “riattivati” o quello dei pali “disattivati”? A lei, prof, l’ardua sentenza... In seguito si parla con spirito leggero delle fogne e nel libro si aggiunge che Bisignano è costretta a convivere con puzze ed arie maleodoranti. Menomale che si parla di fogne, altrimenti potrebbero crearsi strani equivoci... Le buche giustamente rovinavano le automobili prima del 2001, ora direttamente chiamano il nostro meccanico di fiducia, specialmente nella zona di Piano e nelle campagne. L’impegno de “L’Unione Civica” era quello di assicurare la perfetta transitabilità di tutte le strade, di un piano graduale per l’illuminazione delle contrade e il completamento della rete fognaria in tutto il territorio e forse pure in tutta Italia. Volete sapere come finisce il paragrafo? Ed ecco a voi lettori la frase del secolo: Mai più fognature a cielo aperto e collettori d’acque morti !Punto 2.2: “L’Urbanistica”. La fantasia in questo paragrafo supera la realtà e in certi casi la pure doppia. Ricordiamo che l’incredibile sviluppo della zona Campo Sportivo non è merito dell’ex Amministrazione, ma di un gruppo di costruttori locali che hanno individuato una zona che poteva solo migliorare e dare benefici alla collettività. Ed ecco che l’ex sindaco aveva avuto la solita illuminazione: spostare la zona del Campo Sportivo per far sorgere un gran polmone verde sull’esempio dell’ex Morrone di Cosenza, dove sono sorte armoniose ville cittadine. E poi era necessaria anche la riqualificazione degli scali di Torano e Mongrassano e ancora altri progetti bellissimi solo a parole. Ordinaria follia.Punto 2.3: “L’Ambiente”. Nel libro “L’Unione Civica” si fa notare la denuncia della coalizione contro il tentativo d’installazione del termovalorizzatore a Bisignano, fino alla revoca della delibera di locazione. Perfetto, fino ad ora niente da obiettare. Poi si parla dell’ambiente come: <<un concetto culturale, un bene di fruire, una missione da perseguire e una maniera di intendere la vita>>. Viva l’ambiente! Questo sembra essere il motto de l’”Unione Civica” che incoraggiava, sosteneva e promuoveva tutte le Associazioni ambientaliste locali e del comprensorio cratense. D’Alessandro non rifiutava proprio nessuno e puntava anche alla bonifica delle discariche, all’eliminazione dell’amianto dalle strutture pubbliche e alla tutela generale della salute e del benessere. Prof, meglio non parlare di salute a Bisignano: quella di noi poveri cittadini con la sua amministrazione è peggiorata. Per quanto riguarda il benessere, dal 2001 in poi purtroppo non ci ha fatto più visita, preferendo altre città come Acri e Rende.Punto 2.4: “Il Parco Fluviale”. L’assillo di tutti i sindaci (o perlomeno della maggioranza...) è questo benedetto Parco fluviale. Il Parco fluviale deve essere la ciliegina sulla torta per ogni amministrazione e un vanto per ogni sindaco che uscendo dal proprio territorio potrà dire ad un altro primo cittadino: <<Io ho il parco e tu no>>. La realizzazione del Parco fluviale era l’idea ponente su cui costruire condizioni di sviluppo e di fruibilità della risorsa Ambiente. Il Parco fluviale doveva essere il legame e la centralità della fantomatica Città del Crati. Con questo meraviglioso progetto, i nostri fiumi non saranno più posti di silos o luoghi in cui scaricare clandestinamente i rifiuti vari d’ogni genere, anche velenosi. I fiumi puntavano ad essere il ritrovo serale e domenicale di chi voleva passare qualche ora in compagnia. Se questo progetto prendeva il volo, il povero “Viale Roma” diventava un deserto perchè il Parco comprendeva: piste ciclabili, galoppatoi, campi da tennis e calcetti, punti di ristoro, aree ludiche e forse anche uno zoo per rinchiudere di notte (per scherzo) qualche nostro amico. All’interno di questo meraviglioso Parco si doveva creare anche un Planetario, ma bisognava vedere se c’era rimasto un po’ di spazio libero. Pensate, abbiamo rischiato davvero di avere il “Viale Crati”...Punto 2.5: “La Scuola”. Riporto un intervento di Rosario D’Alessandro del 19-12-2005 in occasione dell’incontro musicale “Tra note e banchi”: <<L’assessore alla Pubblica Istruzione Vincenzo Alfano mi scavalca nelle decisioni, perchè non potrei mai dire di no e non mi dice nemmeno dove va a prelevare i fondi per patrocinare le varie manifestazioni>>. Avete capito bene? Per la prima volta in Italia, e forse nel mondo, un sindaco non sa dove si prelevano i fondi del suo paese! Figuriamoci se al posto di Bisignano, il nostro simpatico prof governava Roma! Signor D’Alessandro si ricordi: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, anche perchè nel suo quinquennio di soldi ne sono spariti parecchi... La coalizione metteva come priorità assoluta il completamento dell’edificio scolastico del Campo Sportivo. Al Campo Sportivo è sorta una nuova scuola elementare? Macchè! L’ allegra brigata di un ancora più allegro D’Alessandro pensava ad una cittadella scolastica con annessi sevizi di standards europei come laboratori, mense e sale multimediali. Volevano supportare il mondo scolastico mirando alla qualità dell’offerta formativa con attività quali il cineforum, il teatro, le visite d’istruzione e le ludoteche. Del teatro o presunto tale, si parlerà nella prossima puntata, perchè quest’argomento merita uno spazio a parte, visto il capolavoro che è sorto dietro alla chiesa di San Domenico.Un saluto a tutti e un arrivederci alla prossima puntata.                                                                                                      Utopia Marzo 2007 INTRODUZIONEQuesta serie di racconti è tratta dal bestseller: “Programma Amministrativo Unione Civica” scritto da Rosario D’Alessandro nel Sabato Santo del 2001, in un attimo di spensieratezza generale. Un libro divertente che aveva trattato le difficili promesse in campagna elettorali e i fantasiosi tentativi di rovinare una cittadina che fino a quel momento tirava a campare un po’ male, ma campava.TERZA PUNTATAContinuiamo la lettura nel disperato tentativo di trovare un progetto realizzato dalla giunta D’Alessandro. Entriamo nel marasma più assoluto con un coacervo di colpi di scena che ci faranno riflettere in modo incredibile. Nella scorsa puntata abbiamo sollecitato (purtroppo) la nostra gola con tante risate amare e anche oggi non saremo da meno.Punto 2.6: “Cultura”. Il sindaco più colto che Bisignano poteva avere, in questo paragrafo ha letteralmente sparato alla luna. La sua alleanza doveva promuovere: la Biblioteca Comunale, la Pro Loco, il Palio, e i vari circoli che dovevano essere incoraggiati da tante attività. Il Palio, uno dei pochi orgogli bisignanesi, è sparito! Indovinate chi è stato uno dei principali artefici? Esatto, proprio il nostro D’Alessandro che non ha mai cacciato un euro per promuovere ad alti livelli questa manifestazione. L’ex sindaco snobbava l’evento tanto da non presentarsi allo stadio in quell’ultima domenica di Giugno. Ma il Palio non era uno dei suoi obiettivi di cultura. Il vero obiettivo di D’Alessandro era l’istituzione di un premio d’arte e cultura e di un premio letterario “Città di Bisignano” esteso a tutto il panorama letterario nazionale. Immagino per un attimo i vari Umberto Eco, Susanna Tamaro, Bevilacqua e Faletti che vincono il premio a Bisignano e lo mostrano orgogliosi al TG1. Miraggio, semplicemente una grosso miraggio. Doveva essere fondata anche la “Settimana musicale” per onorare la famiglia dei liutai De Bonis con annessi concerti, spettacoli e concorsi. In cinque anni d’amministrazione a Bisignano abbiamo visto solo Orietta Berti (un vero e proprio colpo...), Angelo Branduardi (accettabile) ed il ritorno di Mino Reitano che è ritornato a cantare nel nostro paese dopo trent’anni e passa. Un trionfo nel trionfo.Punto 2.7: “Cineteatro”. Il tonfo è enorme. Quanti soldi la giunta D’Alessandro ha sprecato per quel “teatro dei puffi” in cui non entrano neanche quaranta persone? TANTI! Qual è stata l’utilità di quell’opera? NESSUNA! Quanti spettacoli, mostre o presentazioni sono state realizzate in quella struttura. ZERO! Se volete vedere il simbolo dell’Amministrazione D’Alessandro, basta vedere questo spreco di soldi posto nel quartiere Santa Croce, dietro la Chiesa di San Domenico. Ora vi racconto un episodio che sembra una barzelletta, ma che non lo è per nulla. Un ex assessore dà un passaggio ad un ragazzo e si ferma davanti alla struttura dicendo: <<Ragazzo mio tra venti anni capirai cosa abbiamo costruito!>>. Tra venti anni andrò puntuale da quest’ex assessore a prendere un caffé assieme al povero autostoppista. Come dice la pubblicità: Life is now!Punto 2.8: ” Sport e Impianti Sportivi”. Avere come strutture il nulla a Bisignano è per tutti un grosso rammarico e in particolar modo per noi giovani da sempre amanti dello sport. D’Alessandro come suo solito fantasticava ed aveva intenzione di inaugurare il Palazzetto dello Sport e la piscina coperta. La cosa più bella è che voleva la creazione di una pista di pattinaggio a rotelle, in modo da poterlo inseguire come nei peggiori film comici. Il sindaco affermò nel giorno della promozione dalla serie B2 alla B1 della Volley Bisignano maschile che lui era il primo tifoso della squadra. Un primo tifoso di lusso che però non ha visto mai una partita e che non ha mai cacciato un euro (storia vecchia).  L’amministrazione comunale doveva inoltre <<seriamente pensare alla riorganizzazione dell’attività calcistica, da portare a livello delle cittadine di pari numero d’abitanti>>. In pochi però hanno visto le doti calcistiche dell’ex sindaco in una partita svolta vicino alla Chiesa di San Tommaso. Avessimo avuto più fiducia, “L’Unione Civica F.C.” giocava direttamente in Serie A! Aveva anche intenzione di organizzare << un Gran Galà dello sport di Valle Crati, con l’istituzione di un premio per gli operatori sportivi, per gli atleti e alle associazioni che si distinguevano nel corso dell’anno nell’hinterland cratense>> e forse strappava anche le Olimpiadi del 2008 a Pechino.Punto 2.9: “Politiche sociali”. Tra i tanti e troppi progetti elencati in questo paragrafo, ne segnalo solamente due che faranno capire le grandi idee dell’ex sindaco.-          Regolamento di sgravio economico, per tasse e tributi acqua, spazzatura, ICI, tickets per famiglie bisognose, portatori di handicap, anziani con reddito inferiore al minimo vitae.-          Attivazione università della terza età.Se l’ex sindaco avesse portato a termine uno dei due progetti (soprattutto il primo), forse questa storia a puntate non sarebbe mai cominciata. Se avete cinque minuti di tempo prendete le vostre bollette, controllatele per bene e guardate quanti soldi avete risparmiato. Nessuno. Neanche un centesimo, ma stavolta non diamo la colpa all’euro, esiste anche l’Assessore al Bilancio...Punto 3.0: “ Agricoltura e Agrindustria”. Per D’Alessandro <<doveva essere il settore privilegiato dello sviluppo economico di Bisignano, il cui territorio era fortemente vocato per un agricoltura, capace di proporsi come il serbatoio alimentare naturale della conurbazione cosentino-rendese. In questo settore l’Amministrazione dovrà fornire con puntualità tutti i servizi necessari, che sono acqua, energia a basso costo, strade d’accesso alle aziende ben tenute e completamente asfaltate >>.L’Amministrazione ha fornito questi servizi alla velocità della luce, solo che nessuno se n’è accorto e come si dice: <<La radio canta una volta sola>>. Le imprese agricole dovevano scoprire e attivare il partneriato locale, mentre l’ex sindaco doveva sostenere la nascita di un “Distretto rurale” o “Parco scientifico-tecnologico dell’Agroalimentare” sull’esempio umbro. La fantasia al potere.Punto 3.0A: “Commercio”. Un rimedio per favorire l’accessibilità ai negozi D’Alessandro l’aveva trovato: l’istituzione delle strisce blu a pagamento. Peccato che queste strisce sono state messe a zonzo e che qualche ex assessore (probabilmente anche quello del passaggio) parcheggiava la sua station wagon in modo obliquo, in modo da occupare due posti macchina.Punto 3.0B: “Industria”. Secondo D’Alessandro: <<lo sviluppo del nostro territorio è subordinato in misura rilevante al potenziamento delle infrastrutture, dei servizi, al raggiungimento d’accordi e di partnetario tra le Istituzioni, l’Ente Locale e le parti sociali in grado di attrarre nuovi investimenti vocati per la nostra area>>. Ricordate le Giovani Marmotte, i nipoti di Paperino? Avevano il progetto di aprire una falegnameria nella zona industriale, ma nessuno ha preso mai in considerazione il loro progetto. Che peccato...Punto 3.1: “Personale”. Un mea culpa anticipato. <<Nessun Amministratore, per quanto bravo, potrà fare a meno di un’efficiente macchina burocratica, fatta da funzionari leali e preparati, motivati nel ruolo ricoperto, incentivati per carichi di lavoro e mansioni svolte>>. Belle parole.Nell’Amministrazione D’Alessandro ci sono state tante di quelle dimissioni, che sembrava di essere nell’Inter di una volta dove i giocatori andavano e venivano come se fossero in un grande hotel.Punto 3.2: “LPU-LSU”. Si puntava alla stabilizzazione di queste due categorie, con la creazione di società miste (le famose cooperative) a cui affidare i servizi comunali. Menomale che il progetto è andato in fumo, altrimenti i poveri LPU-LSU correvano un rischio fortissimo di fallire, non per demeriti propri, ma per mancanza di liquidità. Per una volta sono contento di un suo insuccesso.Questa appena letta è l’ultima puntata de “Il Fu Rosario D’Alessandro”, anche se ci sarebbero molte altre cose da scrivere. Si potrebbe parlare per anni delle misteriose dimissioni dell’ing. Cerlino, della mancanza d’interventi al cimitero (diventato sempre più inaccessibile), delle famosi “benedizioni finanziare” che dovevano derivare dalla canonizzazione dell’allora Beato Umile ed infine, perchè se n’andata pure la sua segretaria?Ringrazio uno ad uno i lettori che hanno seguito quest’avvincente storia, che con critiche e complimenti hanno onorato il mio lavoro. E ringrazio, ovviamente, anche il protagonista della serie, il quale non ha ancora avuto (purtroppo) l’occasione di replicare. Aspetterò sue notizie, prof.I fatti e i personaggi di questa storia sono di pura fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone reali è solamente casuale. Magari potessi concludere così...Utopia - Maggio 2007