L’ultimo Gran Premio ha mostrato, con ancor più evidenza, i limiti della Ferrari e in particolare quelli del suo secondo pilota, quel Felipe Massa che ormai nulla ha più da invidiare a Paolino Paperino o a qualche immaginario personaggio sfigato dei fumetti. Certo, alla sfortuna il pilota brasiliano abbina anche la presunzione, ed in questo non ha eguali: basta riascoltare le classiche dichiarazioni del post gara, dove la colpa è affibbiata alla macchina, o alla strategia di gara. Se i tifosi hanno perso la pazienza da tempo, in quel di Maranello forse si è arrivati alla netta consapevolezza che Massa non è più un pilota da Ferrari. E così, stando anche ai rumors provenienti da ambienti vicini a Maranello, si paventerà un cambio alla guida tecnica, che potrebbe già verificarsi fra tre settimane in Ungheria, alla ripresa del campionato. Il posto di Massa potrebbe essere occupato da Kamui Kobayashi, pilota giapponese già nella scuderia Ferrari, che quest’anno corre nel campionato Endurance e addetto al simulatore. Un cambio che, se non si verificherà nell’immediato, avverrà con molta probabilità nel 2014, e le ultime dichiarazioni del pilota giapponese, sulla sua voglia di tornare nel circus, non lasciano dubbi sull’ipotesi. Se due indizi fanno una prova, aggiungiamo anche i motivi economici, che in Formula Uno non guastano mai. Gli sponsor brasiliani, nel 2014, saranno dirottati giocoforza al mondiale calcistico che si disputerà proprio in Sudamerica, abbandonando così Felipe Mappa. Non basterà al brasiliano, quindi, neanche il beneplacito di Fernando Alonso che si era opposto, un anno fa di questi tempi, alla sua partenza. Kobayashi porterebbe alla Ferrari benefici economici che potrebbero essere sorprendenti: in Asia il brand di Maranello ha un suo appeal, e un pilota giapponese in rosso aprirebbe le porte a sponsorizzazioni multimilionarie. Anche sul lato sportivo, il cambio può essere giustificato tranquillamente. L’ex pilota di Toyota e Sauber andò a punti nei suoi primi Gran Premi (nel 2009 arrivò nono in Brasile e sesto ad Abu Dhabi), mentre nel 2012 con la Sauber conquistò un quarto posto in Germania e un terzo posto proprio in Giappone, con una macchina non proprio eccezionale. In ottica mondiale, non tutto sembra essere perduto. Affiancare Kobayashi ad Alonso sarebbe un utile regalo al pilota spagnolo, che avrebbe una maggiore competizione interna e un alleato utile che potrebbe frenare Hamilton e soprattutto Vettel. Alla Ferrari, invece, il cambio di pilota porterebbe un maggior tasso tecnico, utilissimo per la classifica costruttori. Obrigado (ma mica tanto…) Massa.Massimo Maneggio
Kobayashi, sostituto ideale di Massa?
L’ultimo Gran Premio ha mostrato, con ancor più evidenza, i limiti della Ferrari e in particolare quelli del suo secondo pilota, quel Felipe Massa che ormai nulla ha più da invidiare a Paolino Paperino o a qualche immaginario personaggio sfigato dei fumetti. Certo, alla sfortuna il pilota brasiliano abbina anche la presunzione, ed in questo non ha eguali: basta riascoltare le classiche dichiarazioni del post gara, dove la colpa è affibbiata alla macchina, o alla strategia di gara. Se i tifosi hanno perso la pazienza da tempo, in quel di Maranello forse si è arrivati alla netta consapevolezza che Massa non è più un pilota da Ferrari. E così, stando anche ai rumors provenienti da ambienti vicini a Maranello, si paventerà un cambio alla guida tecnica, che potrebbe già verificarsi fra tre settimane in Ungheria, alla ripresa del campionato. Il posto di Massa potrebbe essere occupato da Kamui Kobayashi, pilota giapponese già nella scuderia Ferrari, che quest’anno corre nel campionato Endurance e addetto al simulatore. Un cambio che, se non si verificherà nell’immediato, avverrà con molta probabilità nel 2014, e le ultime dichiarazioni del pilota giapponese, sulla sua voglia di tornare nel circus, non lasciano dubbi sull’ipotesi. Se due indizi fanno una prova, aggiungiamo anche i motivi economici, che in Formula Uno non guastano mai. Gli sponsor brasiliani, nel 2014, saranno dirottati giocoforza al mondiale calcistico che si disputerà proprio in Sudamerica, abbandonando così Felipe Mappa. Non basterà al brasiliano, quindi, neanche il beneplacito di Fernando Alonso che si era opposto, un anno fa di questi tempi, alla sua partenza. Kobayashi porterebbe alla Ferrari benefici economici che potrebbero essere sorprendenti: in Asia il brand di Maranello ha un suo appeal, e un pilota giapponese in rosso aprirebbe le porte a sponsorizzazioni multimilionarie. Anche sul lato sportivo, il cambio può essere giustificato tranquillamente. L’ex pilota di Toyota e Sauber andò a punti nei suoi primi Gran Premi (nel 2009 arrivò nono in Brasile e sesto ad Abu Dhabi), mentre nel 2012 con la Sauber conquistò un quarto posto in Germania e un terzo posto proprio in Giappone, con una macchina non proprio eccezionale. In ottica mondiale, non tutto sembra essere perduto. Affiancare Kobayashi ad Alonso sarebbe un utile regalo al pilota spagnolo, che avrebbe una maggiore competizione interna e un alleato utile che potrebbe frenare Hamilton e soprattutto Vettel. Alla Ferrari, invece, il cambio di pilota porterebbe un maggior tasso tecnico, utilissimo per la classifica costruttori. Obrigado (ma mica tanto…) Massa.Massimo Maneggio