BISIGNANO «No alla piattaforma, vogliamo la Riforma». Il messaggio lanciato ieri sera dai bisignanesi presenti alla fiaccolata svolta contro la piattaforma tecnologica dei rifiuti è abbastanza chiaro, con i cittadini che ribadiscono il loro netto rifiuto all’impianto, premendo piuttosto verso una totale riapertura del santuario di Sant’Umile. Il tema piattaforma, ormai, da più di un mese ha assorbito completamente l’opinione pubblica, dopo che l’amministrazione comunale aveva approvato, in consiglio comunale, lo schema di convenzione, con la Regione Calabria, per l’installazione sul territorio di un impianto dalla capienza di 180mila tonnellate l’anno, in modo da ospitare i rifiuti provenienti dal nord Calabria. Una piattaforma che, anche a livello politico, ha causato una spaccatura nella stessa giunta bisignanese, con l’assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Algieri, che ha rassegnato le sue dimissioni, sposando così la causa della cittadinanza. La popolazione, giorno dopo giorno, si è incontrata in numerosi dibattiti sul tema e, soprattutto, ha alzato (sempre in maniera civile) i toni della protesta, con la manifestazione per le vie delle città a rappresentare una prova tangibile del malessere. Già qualche sera fa, infatti, nell’incontro in sede municipale tra l’amministrazione comunale e i cittadini, si era notata la netta divergenza delle opinioni, con la maggioranza favorevole nel portare avanti questo progetto, convinta che la piattaforma possa portare sul territorio una maggior ricchezza, sia per le aziende del territorio e sia in termini occupazionali, con la creazione di sessanta posti di lavoro. Dall’altra parte, non la pensano così i bisignanesi, a temere ricadute sull’inquinamento, e gli agricoltori, che già lamentano una diminuzione dei loro incassi giornalieri, temendo un totale crollo per i loro prodotti. In una città, come quella di Bisignano, dove l’economia complessivamente è retta proprio dal duro lavoro quotidiano nei campi, la situazione è divenuta un boomerang. La fiaccolata pacifica di ieri sera, così, è stata l’arma sociale del volere cittadino, che ripudia questa piattaforma, vedendola come un «mostro». Con il ritrovo fissato nella piazza di Sant’Umile del campo sportivo, intorno alle 17, i bisignanesi hanno così incominciato il corteo, fiaccola in mano e carichi di speranza. I partecipanti sono stati “scortati” da decine e decine di trattori, guidati da tutti quegli agricoltori che operano con costanza sul territorio, presenti in massa per l’occasione. Giovani e meno giovani hanno effettuato il percorso che porta dalla nuova zona residenziale al centro storico, per circa quattro chilometri, arrivando nella centralissima piazza del viale Roma. La sottile pioggia, la nebbia, la foschia e un’umidità crescente non hanno impedito, comunque, ai partecipanti di ribadire il loro messaggio: un secco no nei confronti della piattaforma tecnologica dei rifiuti. Massimo ManeggioL'Ora della Calabria16-12-13
Fiaccolata per dire no alla piattaforma
BISIGNANO «No alla piattaforma, vogliamo la Riforma». Il messaggio lanciato ieri sera dai bisignanesi presenti alla fiaccolata svolta contro la piattaforma tecnologica dei rifiuti è abbastanza chiaro, con i cittadini che ribadiscono il loro netto rifiuto all’impianto, premendo piuttosto verso una totale riapertura del santuario di Sant’Umile. Il tema piattaforma, ormai, da più di un mese ha assorbito completamente l’opinione pubblica, dopo che l’amministrazione comunale aveva approvato, in consiglio comunale, lo schema di convenzione, con la Regione Calabria, per l’installazione sul territorio di un impianto dalla capienza di 180mila tonnellate l’anno, in modo da ospitare i rifiuti provenienti dal nord Calabria. Una piattaforma che, anche a livello politico, ha causato una spaccatura nella stessa giunta bisignanese, con l’assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Algieri, che ha rassegnato le sue dimissioni, sposando così la causa della cittadinanza. La popolazione, giorno dopo giorno, si è incontrata in numerosi dibattiti sul tema e, soprattutto, ha alzato (sempre in maniera civile) i toni della protesta, con la manifestazione per le vie delle città a rappresentare una prova tangibile del malessere. Già qualche sera fa, infatti, nell’incontro in sede municipale tra l’amministrazione comunale e i cittadini, si era notata la netta divergenza delle opinioni, con la maggioranza favorevole nel portare avanti questo progetto, convinta che la piattaforma possa portare sul territorio una maggior ricchezza, sia per le aziende del territorio e sia in termini occupazionali, con la creazione di sessanta posti di lavoro. Dall’altra parte, non la pensano così i bisignanesi, a temere ricadute sull’inquinamento, e gli agricoltori, che già lamentano una diminuzione dei loro incassi giornalieri, temendo un totale crollo per i loro prodotti. In una città, come quella di Bisignano, dove l’economia complessivamente è retta proprio dal duro lavoro quotidiano nei campi, la situazione è divenuta un boomerang. La fiaccolata pacifica di ieri sera, così, è stata l’arma sociale del volere cittadino, che ripudia questa piattaforma, vedendola come un «mostro». Con il ritrovo fissato nella piazza di Sant’Umile del campo sportivo, intorno alle 17, i bisignanesi hanno così incominciato il corteo, fiaccola in mano e carichi di speranza. I partecipanti sono stati “scortati” da decine e decine di trattori, guidati da tutti quegli agricoltori che operano con costanza sul territorio, presenti in massa per l’occasione. Giovani e meno giovani hanno effettuato il percorso che porta dalla nuova zona residenziale al centro storico, per circa quattro chilometri, arrivando nella centralissima piazza del viale Roma. La sottile pioggia, la nebbia, la foschia e un’umidità crescente non hanno impedito, comunque, ai partecipanti di ribadire il loro messaggio: un secco no nei confronti della piattaforma tecnologica dei rifiuti. Massimo ManeggioL'Ora della Calabria16-12-13