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Date i fondi al santuario di Sant'Umile


BISIGNANO L’esclusione del santuario di Sant’Umile dal programma di finanziamenti destinati alla Calabria ha destato molti clamori e polemiche confermando, ancora una volta, lo scarso appeal che la città cratense ha maturato, soprattutto nel corso degli ultimi anni, verso le varie istituzioni. Per una città che ospita un Santo, non è bello essere esclusa dal programma di finanziamenti con 26,8 milioni di euro a disposizione, di cui dieci destinati per la Provincia di Cosenza: da quattro anni il santuario è chiuso, e se ne attende ancora la completa riapertura. L’onorevole Enza Bruno Bossio ha così rivolto un’interrogazione per conoscere le ragioni dell’esclusione dal programma di finanziamento, chiedendo se si siano verificate delle inadempienze da parte degli enti interessati e quali siano le iniziative da attuare per una veloce riapertura, per provare, almeno, a rendere Bisignano un luogo di attrazione turistico-religiosa al pari degli altri siti calabresi. Bruno Bossio, così, si rivolge al Ministero dei beni culturali: «Il santuario - scrive - è un luogo di devozione popolare assai significativo e patrimonio turistico fondamentale del comune di Bisignano e custodisce opere d'arte di inestimabile valore artistico e storico. A causa di una frana che ha interessato la collina su cui sorge, il santuario è stato chiuso il 14 febbraio del 2010 e, da quel giorno, poco e nulla è stato fatto per consentire la riapertura del santuario». Continua così: «Vogliamo sapere se, nello specifico del santuario di Sant'Umile di Bisignano, si siano verificate inadempienze che avrebbero potuto vanificare l’accesso al finanziamento. Inoltre, si vuol conoscere quali iniziative si possano assumere sin da subito per intervenire al più presto sul santuario di Sant’Umile di Bisignano e consentirne la riapertura in tempi brevi al fine di restituirlo alla piena fruizione da parte di fedeli e visitatori».Mas ManL'Ora della Calabria12-4-14