M A S M A N

Tornare in città per fare buona sanità


Bisignano. Mattina tiepida, a tratti soleggiata. Il centro storico è spesso svuotato, la gente è altrove, a valle o fuori regione. Siamo alle porte del 2019: in un periodo di grandi strumentalizzazioni sull’emigrazione, forse vale la pena fare un discorso al contrario e “ripescare” chi è tornato in città in pianta stabile.E così, la chiacchierata con il dott. Eros Calabria, giovane radiologo della città, ha un duplice valore. Intanto perché è un professionista impegnato nel ramo della sanità e quindi la discussione non può che far bene; poi, è uno dei pochi che è tornato a Bisignano. Non è l’unico, ma non sono poi molti se ci pensate: a vent’anni tutti vogliono lasciare questo territorio e andar a studiare fuori (e nel campo della Medicina si è praticamente obbligati), poi arrivano le prime occasioni lavorative e le qualità, i talenti si spostano spesso da Roma a salire. Eros, invece, ha studiato nella Capitale ed è poi tornato in città per sua ferma convinzione.E, dunque, vale la pena approfondire il discorso, partendo anche dalle certificazioni raggiunte: «Ho conseguito la Laurea a Tor Vergata in Medicina e Chirurgia, ottenendo poi la specializzazione in Diagnostica per immagini e Radiologia interventistica presso il reparto del prof. Giovanni Simonetti. Mi occupo di Radiologia interventistica vertebrale, un settore che in Calabria sta lentamente crescendo. Ho lasciato Bisignano per fare il mio percorso da studente e sono rientrato da professionista perché, fondamentalmente, non mi piaceva l’idea di abbandonare il territorio definitivamente e perché ho un proposito: cercare di fare una “buona sanità”, ovvero offrire prestazioni sanitarie efficaci, esami diagnostici accurati e dare servizi di qualità a quanti richiedono un aiuto».E parlando di emigrazione, in senso lato si verifica anche quella sanitaria, con il “mito” di andare al Nord per curarsi. Anche se spesso la soluzione è quasi dietro l’angolo: «Una delle mie convinzioni – continua il dott. Eros Calabria – è di offrire ai pazienti tutte quelle prestazioni necessarie affinché non si allontanino per ogni cura. Non bisogna esser costretti a fare la valigia per una visita medica, vanno forse allontanati quei luoghi comuni che portano i pazienti alla ricerca di un “viaggio della speranza”. Io sono convintissimo come in Calabria e nei nostri territori sappiamo dare soluzioni di qualità».E al Sud, ancora, in materia di sanità abbiamo ancora tanto da recuperare: dai dottori che una volta al mese lasciano il Nord per fare quasi una “grazia” nelle visite a pagamento, alla mancanza di collaborazione proprio tra professionisti del settore (dal campo medico a tutti gli altri… tutto il mondo è paese).Proprio sulla situazione calabrese vale la pena fare uno screening, per il dott. Eros Calabria: «In questa regione ci sono bellissime realtà che fanno buona sanità con un livello qualitativo importante, ci sono figure professionali di primo ordine e macchinari all’avanguardia». Tutto giusto, dunque bisogna convogliare al meglio l’esigenza dei pazienti: «I pazienti giustamente sono “affamati” di buona sanità, sia nel pubblico che nel privato. Spesso si ritrovano da soli nel cercare un professionista adatto oppure si arriva con il passaparola a trovare il nome affermato, che da solo non basta. Abbiamo richiesta di lavoro e di figure professionali, lavorare nel campo medico è un onere e un onore». Sul dott. Calabria, navigando sul web, si possono trovare tante pubblicazioni in lingua inglese. Per conoscerlo di persona e… vederlo all’opera, basta arrivare al centro storico, al centro Pegaso del viale Roma dove ha uno studio privato ed esegue prettamente ecografie ed ecodoppler. Inoltre, il dott. Calabria lavora in un centro radiologico a Frosinone, in uno di Avezzano (L’Aquila), in un centro radiologico di Cotronei, nonché a Cosenza e a Taverna di Montalto.masman