Massi 76 e la C.R.I.

Un film a metà...


Domenica pomeriggio… sono seduto in ambulanza e stiamo facendo rientro dopo l’ennesimo intervento di questa calda giornata estiva.Il caldo e la stanchezza hanno fatto si che nessuno tra noi abbia voglia di chiacchierare; siamo tutti assorti nei nostri pensieri ed un surreale silenzio ci avvolge. Mentre l’adrenalina che ci accompagna ogni qual volta si affronta un brutto intervento, sta lentamente scendendo, il mio pensiero corre al ragazzo che abbiamo appena lasciato al pronto soccorso… mi chiedo quali saranno gli esiti degli accertamenti diagnostici ai quali verrà sottoposto, se verrà operato e per quanto ne avrà. Ogni volta è così… la stessa storia… corri, stabilizzi, trasporti, entri in pronto soccorso e… te ne vai. Poi ti ritrovi a chiederti quale sia la sorte della persona con la quale, anche se per pochi minuti, hai condiviso il suo dolore, la sua angoscia, i suoi momenti di intima debolezza. Nello spazio angusto di quella ambulanza si crea un rapporto particolare, tanto intenso quanto breve.Il fatto di non conoscere mai il proseguo della storia dei pazienti che trasporti è forse l’aspetto più frustrante di questa attività… è un po’ come guardare un film al cinema ed uscire sempre dalla sala alla fine del primo tempo, senza mai vederne il finale.Più volte mi sono ripromesso di tornare in ospedale per fare una visita ai “miei” pazienti, ma poi ho sempre desistito, un po’ per la paura di sembrare inopportuno, di violare in qualche modo la sfera privata di persone che ho avuto modo di conoscere solo per pochi minuti e un po’ per mantenere quel distacco che ai corsi dicono sia necessario mantenere per non rischiare di trovarsi troppo coinvolti emotivamente. Alpha Lima 2-3-4 da Lima Zero… la voce alla radio interrompe bruscamente il silenzio e i miei pensieri… ci stanno chiamando… si riparte. Inizia un nuovo film del quale, come sempre, vedrò solo l’inizio…