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PRIMAVERA PAZZA? DALL' AFRICA ALL' ARTICO?


Il titolo è volutamente provocatorio. Cioè si vuole sottolineare una possibilità evolutiva, ovviamente suffragata dia modelli, ma che mantiene tutte le caratteristiche della pura probabilità deterministica. In altre parole non è una previsione, ma una potenziale tendenza meteo. Più volte (infinite?) abbiamo cercato di spiegare ai lettori quali sono i limiti della moderna meteorologia e soprattutto quali sono i limiti di questo editoriale. La maggior parte, per fortuna, ha ben compreso cosa si deve attendere dalla stesura dell'editoriale modelli: però vi è per sempre qualcuno che o per malizia, o per frettolosità (leggi il titolo e ignori l'articolo), o infine per ignoranza (magari in buona fede) tende a confondere una tendenza con una previsione. Anzi, a volte persino con una profezia! Il Meteogiornale è ricco di articoli che fanno previsione pura, e che invito a leggere perché sono sempre molto precisi e curati da due ottimi collaboratori, Mauro Meloni e Ivan Gaddari. Una previsione è sempre a breve termine, cioè si mantiene nel range delle 72 ore: quando ci si spinge oltre lo si rammenta al lettore, perché le insidie sono sempre dietro l'angolo. Una previsione ha l'arduo compito di descrivere con precisione l'evoluzione meteo nelle varie aree italiane. Dove pioverà, dove nevicherà, dove vi sarà il sole, ecc. Questo editoriale invece si occupa di delineare l'evoluzione barica nel corso di una intera settimana. Il suo scopo è diverso dalla previsione e dal bollettino: deve mantenersi più sul generale perché una tendenza a medio termine deve tenere conto dei movimenti a scala sinottica (euro-atlantici). Quindi non potrà mai uscire una previsione puntuale per una certa regione località: il compito (non meno arduo) di tale editoriale è quello di delineare uno scenario meteo plausibile per il breve ed il medio termine, ossia per circa sette giorni. E siccome l'Italia è una selva di climi e microclimi, si dovrà cercare sempre la migliore mediazione tra le uscite modellistiche, cosa non certo facile. Tornando al nostro editoriale, dobbiamo subito ribadire che il mese di febbraio si concluderà con il già preannunciato anticipo di primavera. Anzi, già da alcuni giorni il nostro paese sta facendo i conti con temperature in quota superiori alle medie: questo soprattutto al Centro e al Sud. Ma i valori termici sono altini anche al Nord, in particolare quando esce il sole. Le piogge, insistenti e a questo punto fastidiose, non mancano: ma anche queste non sono certo una sorpresa per il clima primaverile. Questo scenario meteo dimezzato, con un Nord vulnerabile ai colpi atlantici e un Sud sotto la protezione molto mite dell'Africa, continuerà ancora per buona parte dei prossimi sette giorni. Come possiamo osservare nella Multi MTG, tra fine febbraio e i primi di marzo un'onda subtropicale si arrampicherà verso nord-est, riuscendo a inglobare nella sua campana protettiva anche le nostre regioni meridionali ed in parte centrali. Al contrario il Nord e parte del Centro subiranno ancora gli effetti del flusso perturbato nord-atlantico: quindi avremo passaggi perturbati associati a tregue più soleggiate, il tutto in un contesto non freddo. Questa evoluzione meteo molto dinamica si protrarrà ancora per alcuni giorni. Almeno sino ai limiti cronologici del nostro editoriale. Poi ecco apparire all'orizzonte il possibile colpo di coda invernale. Un'alta pressione dinamica potrebbe trovare la forza di spingersi sino all'Europa settentrionale, in particolare in quelle aree scandinave adesso più colpite da gelo e neve. Se ciò dovesse avvenire la risposta da est potrebbe essere una retrogressione fredda degna dei più classici colpi di coda invernali primaverili. Per ora però dobbiamo fermarci qui, valutando nei prossimi articoli l'attendibilità di tale tendenza nel lungo termine.FONTE: Meteogiornale.itA PRESTO!