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DAL CALDO AFRICANO ALLE PIOGGIE INTENSE... POI? DI NUOVO FREDDO?


La primavera è una stagione di passaggio e quindi, come in autunno, durante il suo corso vengono esaltati gli scontri tra masse d'aria di opposte caratteristiche termo-dinamiche. Come è stato chiaramente mostrato nell'articolo di Andrea Meloni, la primavera non ha come caratteristica primaria la stabilità, come invece avviene per l'estate, ma piuttosto l'instabilità. Ovvio che ogniqualvolta si verifichino questi scontri tra masse d'aria così diverse (mediterranea, artica,nord-atlantica, continentale) il rischio che ci scappi un fenomeno cosiddetto estremo c'è sempre. Ma al di là degli eccessi, questa stagione ama la dinamicità, i bruschi passaggi da una situazione meteo ad un'altra. Non a caso è molto temuta dai meteoropatici. Possiamo immaginarci le due stagioni di transizione alle medie latitudini come periodi in cui si allentano le rigide regole bariche dell'estate e dell'inverno e nei quali le masse d'aria trovino maggiore spazio per incursioni in luoghi generalmente a loro interdetti. Il rimescolamento delle carte bariche che avviene in primavera, che consiste nel lento percorso di avvicinamento all'estate, favorisce la elevazione di anticicloni subtropicali verso nord e la dispersione del freddo invernale verso sud, alla ricerca di quell' equilibrio termodinamico che è l'ossessione del sistema meteorologico. Come da tempo andavamo annunciando, è giunta l'ora della fiammata africana, che colpirà soprattutto le regioni centro-meridionali, ma che si farà sentire in parte anche al Nord. Mentre sto scrivendo, un tiepido sole bacia la pianura emiliana, con una temperatura di circa +15°C. Al Centro-Sud si arriverà ben oltre, superando sicuramente in diverse località i +20°C: ghiotta occasione per le prime uscite al mare. Al Nord, invece, soprattutto nell'area alpina e traspadana, il tempo peggiorerà già nella giornata di domani. Ovunque spireranno venti miti, generalmente meridionali. L'assaggio primaverile che favorirà soprattutto l'Italia peninsulare non è però destinato a durare. Anche questo era stato ampiamente previsto. Importanti movimenti a scala sinottica favoriranno nuove sortite perturbate da nord-ovest verso l'Italia, soprattutto a partire da mercoledì. Quindi torneranno le piogge su buona parte del paese, e con esse un deciso calo termico che ci ricorderà che non siamo ancora ad aprile o maggio. Osservando la nostra Multi MTG, i lettori più attenti avranno colto inoltre il rischio di irruzioni artiche. Sembra sempre più probabile ormai che un colpo di coda invernale interesserà nel corso della prima settimana di marzo l'Europa centro-settentrionale. Alcune emissioni modellistiche, a dir la verità ancora in modo confuso, propongono la possibilità che la saccatura artica che si verrà a formare grazie al blocco anticiclonico nord-atlantico, possa scendere più a sud, interessando in parte l'Italia, soprattutto centro-settentrionale. Ma sono numerose anche le emissioni che propongono una traiettoria più settentrionale dell'aria fredda, in grado di colpire solo il Centro Europa, lasciando ai margini il nostro paese. Per ora è impossibile dire di più. In conclusione ribadiamo a grandi linee la linea evolutiva meteo dei prossimi sette giorni. Nel corso di questo fine settimana si avrà una fase decisamente mite, potremmo dire già calda, al Centro-Sud, mentre il Nord rimarrà esposto a disturbi perturbati atlantici. Successivamente le temperature caleranno ovunque, ritornando in media al Centro-Sud e probabilmente sotto media al Nord, a causa di una nuova fase perturbata, la cui matrice potrebbe avere anche una componente artica.FONTE: Meteogiornale.itA PRESTO!