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I VORTICI DELL' ATMOSFERA


L'argomento era sfuggito alla mitica scuola sinottica norvegese di Bjerknes, quella che ci ha regalato la teoria dei fronti, cardine della meteorologia e pur sempre attuale. Le configurazioni a vortice vengono suddivise in due strutture principali, a seconda della via per la quale si originano: gli Upper Level Low e i Vortici di Vapore Acqueo.Gli Upper Level Low sono strutture a scala sinottica derivanti dalle saccature del vortice polare e che, sottoposte a processi di taglio operati da avvezioni di tipo termico (nastri trasportatori caldi) o dinamico (flussi caldi che generano un aumento dello spessore atmosferico), tendono a isolare vortici colmi di aria fredda, i cosiddetti Cut-Off. A seguire i cut-off tendono a dissipare la loro energia per attrito nei bassi strati, rimanendo invece ancora attivi in quota, da qui il nome di Upper Level Low, ossia minimo delle quote superiori, meglio conosciuto da noi come "goccia fredda in quota". Tale soggetto sinottico  in estate elargirà condizioni di tempo inaffidabile, con schiarite, ma anche con annuvolamenti consistenti accompagnati a improvvisi rovesci, temporali, grandinate e colpi di vento. In inverno le gocce fredde possono manifestarsi anche solo con poche nubi e un calo della temperatura alle quote superiori. Nel caso di gocce fredde particolarmente cariche, come quelle sfuggite direttamente al vortice polare e originatesi fisiamente sull'Artico, possiamo assistere a rovesci nevosi fino a quote molto basse o prossime alla pianura. Il fenomeno è decisamente più frequente lungo le regioni adriatiche.I Vortici di Vapore Acqueo consistono in strutture a scala subsinottica o a mesoscala con rotazione ciclonica, individuabili essenzialmente per mezzo delle immagini satellitari al vapore acqueo (da qui la denominazione). La vorticità può venire fornita da massimi di vento collegati alla corrente a getto (Eddy Vortex), da mulinelli ciclonici sviluppatisi in quota a causa di flussi paralleli ma provenienti da direzioni opposte (Water Vapor Eyes), oppure dallo sviluppo dell'aria fredda a seguito del passaggio di un sistema frontale o anche in un flusso freddo lontano da perturbazioni e dotato di vorticità propria (Comma). Qualora queste strutture in quota si trovino a transitare al di sopra di una zona dove è presente una discontinuità termica, ossia una linea frontale, tendono ad alterare i flussi, costringendo l'aria ad avvitarsi attorno al minimo di pressione, con quella calda che tenderà a risalire verso nord e quella fredda a scendere verso sud: è la ciclogenesi (teoria baroclina a due livelli). Ne derivano situazioni perturbate legate al transito delle classiche perturbazioni. Nel caso della Comma, dobbiamo osservare che la struttura vorticosa è sempre legata alla presenza di un vortice di vapore acqueo in quota, ma presenta caratteristiche ben visibili anche al suolo: sono i classici impulsi di instabilità post-frontali, dovuti allo sviluppo ciclonico dell'aria fredda in prossimità dell'asse della saccatura principale (vorticità da curvatura). Portano situazioni di forte instabilità, esaltate soprattutto durante la stagione estiva quando possiamo aspettarci i classici rovesci a "campione" che seguono le precipitazioni diffuse legate alla perturbazione principale ormai lontana.A PRESTO!