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FORTE BREAK ESTIVO AL NORD, E FERRAGOSTO? SARA' SOTTO IL SOLE?


D'altra parte il blocco anticiclonico provocato dall'Alta Pressione Russa non poteva che portare a tale scenario meteo. Infatti le perturbazioni nord-atlantiche, già deviate verso nord da un Anticiclone delle Azzorre molto sbilanciate in verticale, trovano il loro unico possibile sfogo verso sud nell'area scandinava, in quel buco preso a tenaglia tra i due promontori altopressori. Lo si vede molto bene anche nella Multi MTG odierna, in cui il Fronte Polare fuoriuscito dal Vortice Canadese non può che scendere verso sud passando per la Scandinavia e tracimando poi col suo carico di pioggia e di fresco nell'Europa Centrale. Da qui il passo verso il Mediterraneo è breve. In effetti molto delle previsioni per il periodo ferragostano dipenderanno dalla capacità della saccatura di scendere in profondità nel mare nostrum. Se l'onda perturbata rimarrà abbastanza settentrionale, come sembra dalle ultime elaborazioni (ma vi è ancora molta confusione), il Centro e soprattutto il Nord pagheranno le amare conseguenze di una settimana pre-ferragostana che almeno sino al 14 e forse 15 agosto vedranno temporali, piogge, cieli nuvolosi e sensibile calo termico. Più fortunato il Meridione, e anche le due Isole Maggiori, che dovrebbero essere solo sfiorate dalla fase di maltempo. Il momento peggiore (13/14 agosto) lo si avrà quando l'aria molto umida e calda verrà risucchiata da sud mentre da nord entrerà aria oceanica: in questa fase si avranno forti piogge sulle aree alpine, prealpine e padane, ma anche in Liguria e Alta Toscana. Con la rotazione dei venti poi da nord-est le piogge arriveranno anche in Emilia Romagna e lungo il versante adriatico centrale. La chiusura dell'alimentazione favorita dall'avanzare dell'azzorriano trasformerà la saccatura in Goccia Fredda, il cui esito sembra quello di morire spostandosi verso nord-est, verso l'Austria e l'Ungheria. Ma su tale evoluzione vi sono ancora dubbi. Stiamo parlando del 15/16 agosto. Se la Goccia fredda se ne andasse in vacanza nelle località asburgiche, per l'Italia si aprirebbe una fase di netto miglioramento, a parte la solita instabilità alpina. Successivamente si aprono due strade: una vede la facile e veloce ricucitura dello strappo nord-atlantico grazie all'azione congiunta dei due anticicloni subtropicali. L'altra vede invece una nuova ondulazione molto ampia della corda atlantica, che però ancora i modelli non riescono a inquadrare. Nel caso ovviamente la nuova saccatura si posizionasse sulla Penisola Iberica avremmo un netto richiamo caldo africano sull'Italia verso la fine della seconda decade: l'Estate non è quindi certo finita. Nel caso invece in cui il fronte polare scegliesse di spostarsi celermente verso l'Italia, dopo un breve richiamo caldo si andrebbe incontro ad un nuovo peggioramento. Insomma, come avrete capito c'è molta carne sul fuoco. L'Estate 2010 è stata quasi sempre, a parte qualche settimana di luglio, molto dinamica. Sopratutto continua a fare i capricci il grande stabilizzatore, l'Anticiclone delle Azzorre. Ai prossimi editoriali la sentenza per il lungo termine, mentre purtroppo sembrano davvero compromessi per le regioni centro-settentrionali i giorni che ci separano dal 15 agosto (che abbiamo detto potrebbe anche riportare il bel tempo).A PRESTO!