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« un piccolo contributo pe...Messaggio #6 »

quando ho scritto IL KAMIKAZE, erano pochi .. oggi non fanno piu' notizia..

Post n°5 pubblicato il 24 Ottobre 2007 da sentinell0

LETTERA APERTA DELLA DIVINITA’ A UN KAMIKAZE

STAMATTINA

Avrei voluto incontrarti, leggere dentro a quegli occhi malinconici e lungimiranti, sulla distanza breve.
Fa niente.
Stai per uscire, col tuo equipaggiamento.
Farai quello che devi fare.
Non è mia prerogativa influenzare i comportamenti.
Di voi umani si può proprio prevedere tutto, cosa ti porterà a compiere questo gesto anziché quell’altro.
Per converso voi della Divinità sapete poco o niente … siete costretti a immaginarla con una sua fisionomia, affinché la vostra mente possa realizzare che esiste; gli attribuite sentimenti simili al vostro modo di percepire le cose; gli dedicate magnificenze che in realtà essa non abita.
Stai per uscire col sorriso, e per colpire, senza ritorno.
Fate cose in nome di un Dio, senza che questi vi abbia chiesto nulla.
Dovrei piangere quando voi piangete, ma le gocce di pioggia non sono proprio lacrime divine.
Dovrei esaudire vostre speranze terrene e soprattutto mai consentire che l’ingiustizia tra voi trionfi, o lo scempio della dignità umana.
Quando ciò non accade, e succede spesso, vi arrabbiate a tal punto da mettere in discussione la stessa esistenza della Divinità, dal momento che non ha esercitato alcun intervento a freno dei vostri più bassi istinti.
E comunque di voi amo tutto, specie i difetti che vi portano puntualmente a chiedervi malconci dove avete sbagliato, a fare bilanci.
Non ti dirò alla fine di questa giornata se c’è qualcosa oltre la vita, se cioè qualcosa della tua entità si ricomporrà, dopo che il corpo tuo e quello delle tue prede saranno smembrati in cento piccoli pezzi, perdendo in una manciata di secondi quella integrità che credevano l’unica realtà possibile.

ITER

Al principio, nello spazio vuoto, eri una cellula formicolante, poi quattro, poi milioni a comporre un grintoso corpicino che irrompeva con un pianto furioso nel mondo già formato di viventi e cose.
Quando tra vero e fiabe, emozioni e stupore, ti si sono spalancate le porte dell’universo, hai concepito che dovevi ricavarti un tuo spazio, in mezzo a rime e sporgenze, tenebre e sprazzi di colore.
Armato del solo istinto, intento a scoprire grandi differenze, misteri, a smascherare bugie, compiendo avventurose esplorazioni, o rifugiato in estatiche contemplazioni.
Il tuo sorriso leale e la tua fiducia riposte nelle mani dei grandi.
Quel mondo pian piano si è fatto più stretto, tra tutti quei divieti, urla, bastonature, e tutte quelle grida di dolore non sempre hanno ricevuto il meritato conforto.
Cresce una grande Fede, nell’amicizia, nell’eroismo, nel gruppo, per dare un senso al tuo stare in vita, nessuno spazio per pentimenti e nessuna concessione: solo così il mondo, anche se duro, si rifà ospitale; tra assordanti rumori e impenetrabili silenzi la verità si rivela nel dolore.
Sulla tua infelicità si fonda l’altrui felicità e da questa frustrazione nasce violenza, con cui si riscatterà la dignità ingiuriata.
Distruggerai, con lucido distacco, gli autori della tua infelicità.
Con loro sarai fumo, e lampo, al mercato, al tempio, o alla scuola.
La goccia di sangue cadrà per terra.
E tornerai allo spazio vuoto, al nulla.
La Morte è fine e inizio della vita, e non il suo contrario;
per chi vive, ma non riesce a vivere, essa comprende pure il nulla.
La goccia di sangue sarà bevuta dalla Terra.
Per questa tua impotenza di cambiare le cose, per questo ingombrante Nulla, eri già un po’ morto prima di uscire di casa stamattina, col sorriso di chi ha trovato il modo di sbarazzarsi del Nulla.

MAI PIU’

“ Gli Dei son felicissimi, Amore e Verità li han resi tali”
Uomo folle e saggio, in odor di Amore, restituisci la tua vita, prendendotene altre, che non ti appartengono; ti inventi una via che porta al Paradiso, quando il tuo Paradiso erano i profumi del mattino e un tramonto d’estate;
la Terra ha bevuto il sangue e la Divinità sopita si è risvegliata, arrabbiata.
Il tuo gran botto ha fermato il respiro ed ogni pensiero.
La parola cede spazio al sacrosanto silenzio.
Ogni azione si tramuta in immobile decomposizione.
Solo nella tua anima inquieta, forse, l’angoscia si arrende alla pace.
Ti han detto che l’Amore percorre la stessa via della Morte …
Che mi sederai accanto, insieme ai tuoi fratelli innocenti …
Non ti dirò .. se quello che ti hanno detto è vero… di certo tu .. tutto il tuo amore, lo hai elargito in un solo istante, e per certo, da quell’istante ..
Mai più rimorsi
Mai più paure
Mai più favori
Mai più amicizie
Mai più amori
Mai più tesori
Mai più terrori
Mai più immondizia
Mai più clamori
Mai più notizie
Mai più opinioni
Mai più speranze
Mai più perdoni
Mai più un affanno
Mai più rumori
In ovattata assenza di tutti i sensi
Mai più dolori
Mai più emozioni
Mai più tramonti.

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