Arte & cultura

IL RESTAURO (1^lezione)


Il restauro oggi è un’operazione che ha come primo scopo quello di rallentare il degrado, di stabilizzare i materiali e la finalità di trasmettere l’opera d’arte al futuro poiché appartiene all’umanità. Oggi il restauro è anche un modo e un’occasione per conoscere l’opera. Il restauro è comunque un’operazione traumatica dell’opera, con operazioni a volte irreversibili anche se il primo principio dovrebbe essere quello delle reversibilità. Prima di iniziare un restauro: ci sono varie operazioni con diverse figure professionali come il restauratore (operatore), lo scienziato che fa indagini ottiche, fotografiche e anche indagini invasive (quelle con mezzi ottici sono non invasive, le altre hanno bisogno di qualche pezzo dell’opera). Prima che interviene il restauratore, l’opera deve essere indagata in modo scientifico e ci sono vari scienziati: ottici, chimici e fisici. Poi abbiamo lo storico dell’arte che ha una funzione di collegamento dei dati degli scienziati e segue poi il restauratore, coordinando i risultati ed è quello che prende le decisioni sul tipo di restauro da effettuare (O.P.D. è la rivista dell’Opificio delle Pietre Dure che esce ogni anno).I restauratori si formano nei due grandi istituti centrali (al O.P.D. c’è una grande specializzazione di formazione), ma si possono anche formare  nelle botteghe di restauro. Quindi si hanno tre figure: il chimico (scienziato), lo storico dell’arte e il restauratore.Una parte del restauro che compete allo storico è: sapere la storia conservativa dell’opera da quando è stata fatta fino ad arrivare ai nostri giorni. Ci sono dipinti che hanno fatto il giro del mondo; questo per sapere lo stress che può aver subito, dalle condizioni atmosferiche a come è stato tenuto. Si deve quindi fare una ricerca di archivio ad ampio raggio.(Da vedere la tavola della “Madonna” in Santa Maria Maggiore a Firenze) i frammenti all’interno della testa sono tessuti del XIII secolo, e solo con il restauro si è capito che era una tavola reliquario. Il termine “restauro” è usato in modo molto allargato, in passato fino all’Ottocento il restauratore è lo stesso artista. Solo l’artista ha in mano le tecniche per fare questo lavoro; un pittore restaura per esempio i quadri e i dipinti ma il restauratore ha poi la necessità di divenire figura a sé. Fino a tutto l’Ottocento si parla di restauro in senso integrativo (si rifanno e si completano le parti danneggiate). Molto spesso gli elementi aggiunti sono di fantasia; poi nasce il concetto del voler conservare, prima di arrivare ad integrare si deve pensare alla conservazione.