Pensieri in fuga

Amore e lavoro


In questi giorni, forse un’altra delle tante coincidenze che affollano la mia recente vita, mi trovo a riflettere varie volte sulla coppia, su come sarebbe giusto farne una e sulla classica domanda “qual è il tuo partner ideale?”Riflettevo l’altra sera con un amico di un discorso fatto da un altro comune amico e cioè su una sua collega che gli piace molto e di come questo mio amico avesse intenzioni di provarci nonostante il fatto questa sembri esser fidanzata.Ora io dico… e dicevo pure al mio amico… il fatto che sia fidanzata già di per sé dovrebbe fermarti. Voglio dire… se sapessi che uno ci prova con la mia ragazza non sarei certo felice, o no? Alcuni racconti addotti però dal mio amico “cacciatore” sembrano far pensare che quella del ragazzo sia una montatura. Ma allora… perché una ti deve andare a dire che è fidanzata se non lo è? Forse perché non vuole esser rotta le scatole da te? In vita mia ho conosciuto molte ragazze. Alcune mi hanno parlato talmente bene dei loro fidanzati che ero felice io per loro. Con Valentina per esempio siamo diventati grandi amici. Certo, anche con lei non mi vedo molto, però sentirla felice col suo ragazzo dà una profonda gioia. Altre ragazze invece si sono raccontate a me per i loro problemi, i loro dubbi. Non che questo mi dispiaccia, o meglio… mi dispiace per loro perché ritengo che la felicità è qualcosa che deve esser comune a tutti e la propria felicità non deve nascere da un’imposizione fatta ad altri. Così con queste amiche son finito con l’esser un po’ un prete confessore, un consigliere. Ci sono altre poi che non hanno accennato affatto al ragazzo, ma che in realtà ce l’avevano e questo si capiva da alcune cose che non quadravano… ma in fondo io non è che sia poi così stupido. Cmq… mai ho trovato una che mi dicesse che aveva il ragazzo quando in realtà non l’aveva. Perché allora dovrei provarci lo stesso? Boh!Altra cosa poi, che a me non è che piaccia poi molto, è il fatto di esser colleghi. Ora… parlo io che lavoro insieme ad una ventina di donne… aver una storia sentimentale sul posto di lavoro… più o meno deprecabile possa essere sotto il profilo professionale… credo sia non poco trascurabile invece l’aspetto personale. Voglio dire… dove lavoro io c’è una che mi piace e anche parecchio… ma provarci con lei…. Beh… forse una volta cambiato lavoro. Quello che sto per dire è un mio pensiero, che di sicuro alcuni non condivideranno, però la storia che vorrei avere non vorrei fosse con una collega, perché non riuscirei a veder bene quello “stacco” che c’è tra la famiglia e il lavoro. Avessi una ditta mia forse, ok, gestir l’azienda in famiglia può anche star bene. Però… andare in ufficio, lavorare, tornare a casa, vivere il tempo libero, viaggi, relax e quant’altro… sempre con quella persona… beh… mi pare ne risenta il desiderio. Non trovate? Lavorare con impegno, concentrati sulle proprie mansioni, per poi rincasare, esser accolti dalla famiglia condividendo le belle e brutte giornate di ogni componente, andare a letto e poi rialzarsi la mattina dicendo “vado al lavoro, ci vediamo a pranzo”… oh… che sogno. Detto tra noi… non è squallido il fatto che durante un amplesso amoroso lui o lei salti fuori dicendo “l’hai mandato poi il fax al cliente?”?AHHH!!!!!