Pensieri in fuga

Sciocchezze...


Eh… oggi no… stavolta nel blog scrivo quello che già volevo scriver qualche sera fa, ma che poi tra una cosa e l’altra… ma buttiamoci subito nella mischia, senza perder tempo in preamboli.L’altra sera rincasavo da una serata passata con amici. Pensare che poco prima di uscire avevo litigato con quest’amica. E invece poi… ci esco… passo una bella serata, passeggiata, una bevutina giusto per non far seccar la gola, tante tante chiacchiere, piacevoli certo, perché era una di quelle sere dove esci con qualcuno e sai di poterti mostrare per come sei… non che mi comporti diversamente… ma è una di quelle “serate spontaneità”, che ti volano… ed infatti eran quasi le tre che ho spento il motore dell’auto ed estratto la chiave. Non ricordo che musica ci fosse sull’autoradio. Ciò che mi ha stupito è il silenzio. La luce interna si accende, riflettendosi in po’ per l’auto, laddove le superfici lo permettevano. Ho aperto la portiera e ancora il silenzio. Scendo, chiudo e clack, il suono della serratura che si chiude, mentre intorno… il silenzio. Abito in campagna… non troppo lontano dal centro abitato, ma neppure tanto vicino. La mia strada è cmq abbastanza frequentata. Il rallista di turno (è un po’ tortuosa in certi punti e presenta alcuni rettilinei. Io stesso quando avevo la Polo mi divertivo a scodare in tarda notte sulla curva poco prima di casa) oggi ha saltato il tuo appuntamento, perché uscendo dal garage, per entrare in casa… non sento niente. Solo il calpestio dei miei piedi sulla ghiaia. Alzo gli occhi allora… lo faccio spesso… e inizio a guardar le stelle, come spesso faccio. Nessun rumore, nessun verso d’animale, nessun’auto che passava. Che quiete. Sarei stato lì per ore, come ogni tanto faccio d’estate… lì, in piedi, con le mani in tasca e col naso per aria, a guardar le stelle e più le guardavo più sentivo in me qualcosa di forte in me prender sempre più possesso del mio corpo. Sulla pelle non sentivo niente, niente pelle d’oca o brividi d’ogni genere. Ero sottomesso quasi a quella strana sensazione di piacere che provavo in quel momento. Io, solo, davanti casa. Le chiavi in mano… avranno tintinnato? Non lo so… ero come se fossi fuori di me, ma al tempo stesso le uniche sensazioni che percepivano, provenivano tutte da di dentro. Non so…era come se qualcosa dentro di me si muovesse, si dimenasse, ma con questa sensazione di piacere, di gioia. Non c’era rabbia, o tristezza, o malinconia, per una volta tanto mi sentivo bene… sentivo me stesso e stavo bene!Cmq… tranquilli, non avevo preso freddo e non mi era venuta la cacarella… e non erano neppure i fagioli. Come? Erba? No no… il giardino era già stato tagliato due giorni prima e l’erba già portata via. ;-)C’ho riprovato i giorni appresso. Spengo l’auto e scendo, ma la pioggia e il suo continuo e lento cadere lo percepisco sulle lamiere del garage. Cerco di raggiungere casa, e una gocciolina mi cade proprio sulla fronte. Niente stelle, troppo nuvolo, nessun’altra sensazione se non un po’ di freddo sulla guancia per quella goccia caduta quasi a tradimento.