Pensieri in fuga

Sciocchezze 2... perché una non bastava!


Oggi rincasavo dal lavoro.Eran circa le 19.30 minuto più minuto meno. Il cielo era grigio, ma un po’ lì in fondo all’orizzonte, tra le nuvole che si schiarivano, sembrava voler farsi largo il sole, con un’ultima sbracciata dei suoi raggi, a spazzar via le nuvole che l’han fatta da padrone su questo cielo affatto primaverile. Con la mente non so perché… ultimamente mi gioca brutti scherzi… mi sono rivisto quando andavo a casa in fretta e furia… e lì asciutto o bagnato poco importava… dritti come un missile a casa, per un boccone, una doccia e via… dalla mia bella… giusto il tempo di star 5 minuti coi miei che mi vedevano solo in quell’occasione e mia madre 10 minuti la mattina… e poi riprender quel puntino azzurro che mi portava verso il mare e verso quell’orizzonte che stasera vedevo quasi lottare per tornar a far splendere un po’ di sole.Buffo però. Son single oramai da quasi due anni, un po’ per scelta ed un po’ perché… perché quello giusto le altre lo han trovato a quanto sembra… cmq…il puzzle cmq è quasi ultimato, manca giusto un pezzetto o due… l’immagine oramai si vede e anche abbastanza bene. Quei pezzi che mancano però… non so… potrei appenderlo quel puzzle, forse qualcuno non noterebbe neppure che manca la testa di quel piccolo personaggio sul fondo, oppure non si noterebbe che quella persona lì seduta al tavolo del bar beve… che cavolo starà bevendo? Però sì dai… si capisce… rappresenta la vita quotidiana… chi va al lavoro, chi di fronte ad una vetrina resta ammaliato dagli oggetti esposti e sogna come o cosa potrebbe farci lui, chi su di una panchina, con un libro aperto in mano non legge, ma col naso per aria pensa… a cosa non si sa… chi corre in bici, insieme agli amichetti, per andar chissà a far chissà che birichinata in giro per il paese… e lassù una finestra aperta chissà… sembra un piano, starà suonando… chissà cosa. Ecco, ecco un po’ come mi sento stasera, un puzzle, dai mille o forse più pezzi, abbastanza completo, e quasi definito, direi pure già abbastanza guardabile… nell’attesa dell’incastro giusto di quella piccola protuberanza a destra e della rientranza sotto… non come l’altro pezzo che mi pareva fosse quello giusto, la protuberanza a destra ce l’ha, ma sotto ha una leggera onda, contraria al buco che resta da coprire. E quando avrò trovato quei pezzi che mi mancano potrò allora guardare me stesso, convinto che così sarei migliore e che così potrei con la mente sentire quel piano suonare, quei ragazzi correre in bici scampanellando continuamente, tagliando la strada a quel signore con la borsa che forse rientra dal lavoro e che poi si gira a brontolargli dietro, potrei veder sorridere quella donna di fronte alla vetrina, mentre entra a comprarsi un pezzo di sogno.