Pensieri in fuga

Che amore di mammina


Oggi al lavoro è successa un’altra coincidenza, una di quelle cose che penso… capitano e non mi so spiegare come funzioni. Se provassi a sognar che la juve vince la champions? Cmq…Oggi al lavoro è venuta in visita una collega… cioè… lei già lavora lì, ma è arrivata con la sua bimba di meno di un anno. Che graziosa che era… che graziose anzi… perché lei, di qualche anno più giovane di me… oh, parlo della collega, vabbè che certe volte faccio il bambinone, ma non esageriamo ;-) Dicevo… la collega ha qualche anno in meno di me. L’ho sempre trovata una ragazza carina, molto dolce e per alcune mansioni in comune ho avuto anche la fortuna di scambiar qualche confidenza. Un po’ mi rattrista che la sua storia col suo lui sia piuttosto incasinata. Io spero si risolva al meglio, almeno per la bambina. Pensare però che qualche tempo fa mi piaceva e pure molto.Detto così sembra quasi che sia come quel mio amico di qualche post indietro… L l’avevo chiamato… un po’ troppo assatanato di donne… sta di fatto però che nel mio caso, lavorando con oltre venti donne… il fatto che arrivi a dire che provi una “simpatia” per una di loro… beh, forse è anche naturale non trovate? Peccato all’epoca fosse fidanzata con questo ragazzo poi diventato papà. L’altro giorno le ho proposto di andar insieme fuori ogni tanto, magari una domenica pomeriggio. Con la bella stagione che viene avanti, almeno spero, non mi dispiacerebbe caricar in auto il seggiolone e andar in qualche parco per una passeggiata… io, lei e quel fagottino tutto da abbracciare e baciare. Boh, vedremo che deciderà.Già, perché quel fagottino oggi è rimasto in braccio alla sua bella mammina, mentre lei la teneva stretta e la coccolava per non farla piangere. Era circondata da donne, però stranamente la bimba appena mi ha visto ha puntato su di me lo sguardo… Che occhioni stupendi che ha. Presi dal padre ha detto la collega… però tra quegli occhioni che mi guardavano, quelle guanciotte così tenere, tutte da prendere a delicati pizzicotti… e le sue manine che si aggrappavano alla giacca della madre… beh, un po’ son tornato indietro nel tempo, quando avevo la ragazza e si parlava di sposarsi e metter su famiglia… eh già… allora era proprio una favola! Non mi sembra vero che un tempo pensavo quelle cose. Sarà perché non era ancora nell’aria tutto ciò che poi ho passato tra ospedali, terapie e visite di controllo… cmq… è stato un periodo della mia vita che ricordo con piacere. Non so che dirà l’ex, ma son abituato a dire quello che penso.Ciò che mi ha fatto più tenerezza è stata la madre… ok, l’ho detto che mi piace, ma non intendevo la madre di per sé… mi riferivo più che altro a quell’atteggiamento materno, così dolce e premuroso che lei aveva nei confronti di quella piccola creatura, che si guardava attorno un po’ incuriosita e intimidita, ma che trovava in quell’abbraccio, in quei baci così teneri e materni che le dava sulla fronte, un ristoro sicuro perché non le fosse fatto del male.Ora non so come sarà il mio futuro, ho già mille pensieri e mille dubbi per la testa. Un nuovo lavoro, magari un appartamento da trovare e tanti altri progetti ed interessi… non so dove sta ora una famiglia, una mogliettina che condivida con me i prossimi cent’anni, figli… che non so ancora se potrò avere… non so dove sta tutto questo nella mia mente. Guardo i miei genitori… tra poco è il loro anniversario. E io? Chissà.Mi sento in una specie di labirinto. Vedo un corridoio davanti a me che gira poi a destra. Sembra l’uscita… e invece… girato l’angolo ecco un vicolo cieco… allora ecco intravedersi un altro pertugio lì, più in parte, ci spio lentamente, per non illudermi, convinto di trovar un altro muro davanti ed invece c’è un corridoio. Dove mi porterà? Cosa ci sarà dietro quel nuovo angolo? Un muro o un’altra via da percorrere? Che strana che è la vita. Un momento sei in paradiso… e un momento sprofondi nell’inferno. Dove sono ora? Beh, se vedo S. Pietro glielo chiedo.