Pensieri in fuga

I gatti degli altri mi son sempre piaciuti


L’altra sera ero a casa di una mia cara amica. Era da un bel po’ che non la vedevo, ma ero felice perché dopo l’incidente che ha avuto ad aprile mi ero un po’ preoccupato fosse presa peggio. Spero cmq che si rimetta del tutto e che quelle sedute di fisioterapia influiscano positivamente sul suo stato di salute. Questa mia amica ha due gatti… posso dire i nomi o no Laura? ;-) … e uno più di tutti ha attratto la mia attenzione. Io sapevo si chiamava Attila, anche se il Ciccio che mi ha menzionato poco dopo direi è più consono alla sua figura non molto longilinea. Poco dopo ho avuto dimostrazione anche del suo nome Attila, mentre correndo per casa ha rischiato di far un po’ di danni. Un bel gatto… anzi… gattone ;-)E’ in situazioni come queste che riaffiorano alla mente tanti ricordi, legati a situazioni simili. Mi ricordo per esempio di Caterina, una ragazza che per me è stata molto importante parecchi anni fa e del suo gatto. Ninin o Patatinik l’aveva chiamato. Si badi bene… ho detto “o” per il fatto che per un periodo il gatto si è chiamato Ninin e poi Patatinik… o viceversa. Son passati troppi anni per ricordare bene. Quanto c’ho giocato con quel mattacchione.Un altro gatto che mi ricordo bene e a cui ero molto affezionato è Napoleone. Napoleone a dir il vero è una gatta. Si tratta di un corvino (io non me ne intendo molto di razze feline, però mi han detto che è quella) abbastanza grosso, meno dei 7kg di Ciccio, ma altrettanto bello e coccolone. Ricordo che la nonna della mia ex era (ed è penso) molto affezionata a quel gattone. Non c’è voluto molto per conquistarmi la sua fiducia e iniziare a giocherellarci un po’. Ricordo con piacere quando ero seduto sul divano della suocera e lo accarezzavo. Era anche molto intelligente, almeno questo è il mio modo di definire un animale quando entra in simbiosi con le persone che ha attorno. Ricordo che una volta la mia ex era in lacrime sul divano. Non ricordo bene il motivo. Un problema familiare mi pare. Mi ha stupito il fatto che il gatto sia salito sul divano e si sia messo a strusciarsi su di lei e a guardarla, come per dirle “non piangere, ci sono qui io”. Il gatto alla sua sinistra e io alla sua destra… Oh, alla fine il sorriso le è tornato, però il gatto poi ha ricevuto più coccole di me… e io talvolta son geloso ;-)Io personalmente non ho gatti e preferisco anche non averne. Abbiamo già quelli dei vicini che circolano e fan danni nell’orto, nel giardino e sul terrazzo, facendo buche e rovesciando o rompendo fiori. Dentro casa poi… non troverebbe il suo spazio. Preferisco i cani, perché quelli riesco ad ammaestrarli meglio e mi rivedo di più in loro, ma non ne ho al momento perché avrei poco tempo da dedicar loro. Mi piacciono cmq i gatti… degli altri però ;-)