Pensieri in fuga

Strategie di caccia


Anni fa sono entrato a far parte di questo pazzo e variopinto mondo mediatico e virtuale. Chat, messaggerie, forum, blog... Ho fatto i miei primi passi, incerti ed emozionati, in qualche messaggeria... giusto per il piacere che dà scrivere ad un benemerito sconosciuto distante centinaia di km da casa mia e di cui, fino a due secondi prima che mi rispondesse, ne ignoravo l'esistenza. E spento il pc io vivo la mia vita, tra impegni di lavoro, tempo libero, famiglia, amici, fidanzata ecc. La mia vita si può dire sia larga solo pochi km. Giusto quelli che vedo davanti al mio naso. E la tele è una finestra che si affaccia su di un mondo che... di mio ha ben poco. Così la pensavo qualche tempo fa. Poi... conosci quella tal persona, conosci quell'altra... alla fine l'italia mi è diventata pure stretta e dallo scaffale del negozio ho preso abiti di qualche taglia più grande. Conoscere, scambiare idee, pensieri, opinioni. "Hai sentito alla tele quello?" "Com'è il tempo da te?" Conversazioni... più o meno virtuali... perché dopo un po' ti vien voglia di incontrar quella persona o quell'altra DAL VIVO! Arrivi all'incontro intercalando di solito con la mail, il numero di cellulare, qualche sms, magari qualche telefonata... anche l'orecchio vuole la sua parte a volte, non solo l'occhio. E talvolta ti capita di provare cocenti delusioni perché la tipa alta bionda e dagli occhi azzurri è... tutt'altro! Chiacchierando con amiche e pure con mia cugina, che si è messa anche lei online, son venuti fuori dei tipi di approccio un po' strani. Vabbè che io ho già un mio amico (reale) che... la sua strategia si basa su tre passi: 1 Ciao 2 Come ti chiami? 3 Ci scambiamo il numero di cellulare?Insegnando a chattare un po' a mia cugina ho assistito poi a scene raccapriccianti. Una mia amica però l'altro giorno mi ha veramente fatto schiattare dalle risate raccontandomi di uno, conosciuto solo un paio di settimane prima, e della sua mail, di cui mi sento un po' in colpa e capirete perché. Ne ho tratto un cosiddetto "profilo psicologico" del maschio virtuale e dei suoi tentativi di approccio, che mi auguro proprio non sia il maschio virtuale medio. Oh... io ho lavorato solo sui casi che mi son stati raccontati. Qualche speranza perciò c'è.Beh, tanto per iniziare ho notato il primo contatto. Un messaggio, 4 chiacchiere in chat... giusto per attaccar bottone. Magari ti rivedi nuovamente in chat o continui a messaggiare un po' o scambiar qualche mail. Ti racconti... non molto però perché in fondo l'obbiettivo è quello di incontrarsi, di vedersi. Eh già... perché, stando al profilo, con una scorfana non si va certo a perder tempo! E c'è allora chi chiede l'incontro dal vivo già alla prima chiacchiera. Voglio dire... conosci a malapena il nome, l'età e com'è fisicamente. Nulla di male... ma di certo non c'è un'attrazione dovuta ai suoi interessi.Ma x incontrarsi... dopo quanto tempo? Beh, stando al profilo direi che dopo due settimane o tre si deve per forza decider un giorno. Attenzione però... è periodo di ferie, di viaggi, di assenze, di uscite con gli amici... perché oh... fa caldo, si ha più tempo libero... è ovvio mi pare che uno voglia uscire e far una passeggiata, andar al mare una sera. A chi non fa voglia? O tutti i chatters e bloggers stanno rintanati in casa per aggiornare blog o chattare? L'acidità del profilo estrapolato aumenta quando gli si dice "ma sai... devo andare in ferie... sono piuttosto impegnata in questi giorni... ci vedremo tra 15 giorni quando torno" e le parole rimbalzano allora acide e pesanti sul monitor della preda di turno. Quasi come se per andar in ferie bastasse interrompere tutto, così... come sta adesso... buttar qualcosa in valigia e partire. Oh dai, facciamolo tutti ora. Al mio tre... dai su. uno... due... Oh caspita... chi darà da mangiare ai miei animali? E le piante? Chi ci darà acqua? Chiamo mamma e ho risolto... solo che lei non se la sente di dar da mangiare al mio doberman...mmm... meglio chiamar Mario... e se non può Mario chiamo Luigi e se non può lui... Dopo magari una ventina di telefonate riesci a coordinar tutto. Dov'ero rimasto? Ah, al due... ehi, e il frigo? Ho roba che scade. La frutta? Oh, non intendo tornar dalle ferie e trovarmi una bomba chimica puzzolente di marcio in casa. E poi... ho per caso qualche scadenza da pagare? Insomma... meglio partir tra qualche giorno perché la valigia sì, forse quella è un attimo a farla, ma il resto no. In fondo ognuno ha le sue esigenze e i suoi tempi no? Però evidentemente qualche cacciatore non ha tutti questi problemi.