Pensieri in fuga

Eh, la scuola...


Sarà il fatto di sentirne parlare così spesso, per via degli esami, sarà perché in internet e nei tg spopolano quei video, sarà che all'ultimo matrimonio cui ho partecipato abbiamo organizzato la via crucis sulla base dei mille fatti buffi successi a scuola... o sarà addirittura per un sito che ho scoperto l'altro giorno mentre cercavo di capire come scrivere una frase in inglese... ecco lui che mi torna alla mente. Quel lui ahimè è il mio vecchio prof d'inglese, che ora trovo pure online insieme alle sue opere esposte. Io l'unica sua opera d'arte che ho visto è stato quando si è sventolato il fazzoletto in classe prima di utilizzarlo... ancora, perché quando l'ha sventolato il fazzoletto aveva già i classici segni... eh... che pennellate! ;-)Ma quella volta posso anche capire che il professore non se ne sia accorto. Era seduto alla cattedra. Nel mentre stava spiegando la lezione decide di alzarsi e... tunnn! Qualcosa deve aver potentemente urtato la cassettiera in ferro della cattedra. Una gomma da cancellare lanciata da qualche alunno dispettoso? No, eravamo tutti dei "bravi ragazzi". Bensì il suo ginocchio... che poi si sa come vanno queste cose. Prendi le botte proprio sui punti più delicati... e si va a sbatter proprio sugli spigoli più vivi.All'inizio non sembrava fosse successo nulla. Qualche secondo di silenzio ed il professore immobile, tra il seduto e l'impiedi. Poi eccolo muoversi con l'agilità di un bradipo e divincolarsi dalla sedia e dalla cattedra, per avviarsi verso la finestra. Uno, non ricordo chi, gli ha pure chiesto se si era fatto male, perché il prof ci sembrava strano. Di lì a poco ne abbiam avuto la conferma. "Ehi, ragazzi, avete visto che vento che c'è fuori? Guardate gli alberi come si muovono." Noi abbiam guardato fuori ed anche più volte, perché vedete... c'era un sole pazzesco e gli alberi erano più immobili e ritti di un manico di scopa!Ma non ci siam fatti distrar troppo per poter ammirare l'opera d'arte creata su quel fazzoletto servito di lì a poco per asciugarsi le lacrime scese sul suo volto a causa del dolore intenso e così malamente celato dall'insegnante.