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Robbins ... ore 12,10 ... a cura di Totem

CHE COSA SONO I RIFERIMENTI? (Parte n°4)
Rimarreste turbati se questo libro si alzasse improvvisamente in aria, si allontanasse e andasse a posarvi due metri davanti a voi?  L'unico motivo per cui sareste impauriti è che non avete riferimenti per una cosa del genere.  Non avete idea di come interpretarne il significato. Perchè un bambino pesca in un portacenere, ne tira fuori un mozzicone di sigaretta e comincia a masticarlo? Non è forse perchè non possiede riferimenti che gli dicano che è una cosa dannosa? (Naturalmente, anche alcuni adulti non hanno capito che il tabacco fa male!).

Consentitemi di farvi una domanda. Come usate i vostri riferimenti? Li interpretate consapevolmente, in modo che essi vi conferiscano potere, e vi appoggino nel raggiungere i vostri obiettivi? O piuttosto il vostro cervello, automaticamente, si aggancia a esperienze individuali per le quali non avete un punto di forza, e allora nascono in voi credenze del tipo "tutti ce l'hanno con me" oppure "ogni volta che tento qualcosa vengo messo al tappeto" oppure "non merito di essere amato"?  Il modo in cui usiamo i nostri riferimenti determinerà il modo in cui ci sentiamo, perchè qualsiasi cosa è buona o cattiva unicamente in base a ciò con cui la paragonate.

Quando una donna d'affari occupa una camera d'albergo, la sua opinione sul fatto che sia o no una bella stanza dipende dai suoi riferimenti passati. Vi assicuro che se prendeste qualcuno che proviene dall'Europa orientale e gli prenotaste una stanza nel motel più a buon mercato degli Stati Uniti, scoprireste che quella persona è eccitatissima all'idea che questo sia un alloggio di prim'ordine. Talvolta perdiamo di vista il fatto che il bello e il brutto sono valutazioni unicamente basate sui nostri riferimenti.

                                             A. Robbins 

ZONA ... ore 10,00 ... I pilastri della Zona

I pilastri della zona (parte 4°)
Ma non è tutto: bisogna anche, a ogni pasto, controllare quanti carboidrati passano nel sangue. Non è difficile, se si conosce il concetto di carico glicemico, che misura la quantità di carboidrati che vengono assunti (è un parametro che tiene conto della densità degli zuccheri contenuti in un alimento e serve a misurarne l'impatto glicemico).

Se è troppo alto, si produce un eccesso di insulina, con conseguente aumento di peso corporeo e accelerazione del processo di invecchiamento. Se è troppo basso per un lungo periodo, si comincia a produrre l'ormone cortisolo.  Ciò avviene se il cervello ha bisogno di più carboidrati di quanti ne assumete, e per procurarseli fa trasformare dal cortisolo i muscoli in carboidrati.  

L'aumento di cortisolo non solo fa ingrassare, ma deprime anche il sistema immunitario e, come l'insulina, accelera il processo di invecchiamento.
La Zona consiste proprio nel restare all'interno dell'intervallo benefico tra questi due estremi. Vi sembra complicato ??? Eppure, per preparare piatti equilibrati e rimanere in Zona tutta la vita sono necessarie tre cose:
gli occhi ... una mano ... un orologio ...

                                                       B.Sears

PNL ... ore 9,00 ... Tecnologia del successo

La tecnologia del successo (parte 3°)
Sfortunatamente, alcune persone sembrano non utilizzare la PNL nei modi che i suoi fondatori avevano inizialmente immaginato. Invece di condividere le proprie idee e contribuire così all'aumento della qualità della vita su questo pianeta, alcuni la usano nel tentativo di essere riveriti o di passare per dei santoni.  Prendono delle idee semplici e le complicano. Alcuni hanno addirittura cercato di far passare le tecniche che utilizzano per modelli creativi o per nuove discipline, quando non lo sono ...

Ci sono molte persone che, essendosi avvicinate alla PNL, hanno iniziato a prendere le abilità che questa disciplina mette a loro disposizione nel tentativo di migliorare la qualità della vita su questo pianeta. Oggi è tempo di portare l'attenzione sul modo migliore di utilizzare con integrità tutti gli sviluppi degli ultimi trent'anni, così da donare a questo mondo degli straordinari cambiamenti.

Per quanto mi riguarda, ritengo che il modo di far minifestare questi straordinari cambiamenti non sia quello di insegnare la PNL attraverso un linguaggio volutamente contorto, ricercato e accademico. E non sarà quello di prendere una parte della PNL e cercare di trasformarla in un'altra disciplina, nella speranza di acquistare status o farsi adorare come nuovi messia.  Il cambiamento non avrà luogo, se si cercherà di spiegare la PNL, in modo sequenziale, come se fosse una qualsiasi materia scolastica.

                                                            O. Fitzpatrick